La prima cedola del Btp Italia emesso il 26 marzo 2012 si annuncia molto buona. L’inflazione italiana ha infatti continuato a correre, spinta dall’aumento dei carburanti ma anche di alcune materie prime come il grano. Bisogna però ricordare come il Btp Italia sia sì indicizzato all’inflazione italiana ma ad un particolare indice. Si tratta dell’indice Istat FOI al netto dei tabacchi, indicatore solitamente inferiore al classico indice pubblicizzato dai giornali.
In ogni caso nell’arco di questo semestre l’indice Foi è cresciuto di circa il 2,7% che aggiunto al rendimento base del Btp supera quota 5%. Alla luce della minore tassazione dei titoli di stato, soggetti alla ritenuta fiscale del 12,5%, il tasso annuo netto è superiore al 4,5%. Se si considerasse poi il tasso composto con reinvestimento delle cedole si arriverebbe quasi al 4,8%.
Un’ottima prima cedola. Inoltre le prospettive sono ottime anche per il futuro. Da una parte ci si attende un’inflazione comunque superiore al 2% anche per l’anno prossimo. Inoltre il titolo ha beneficiato, come tutti i titoli di Stato italiani, delle migliori condizioni dei mercati finanziari. Basti notare il rapido recupero delle quotazioni del Btp Italia che sono tornate sopra la pari (100) dopo vari mesi.