I titoli di Stato sono da sempre considerati il classico investimento sicuro. In questo ultimo anno però anche questo fondamento è venuto meno. Mai come quest’anno la volatilità sui titoli di stato europei ha raggiunto picchi inaspettati. Nel gergo comune sono entrati termini tecnici come spread, rating, default.
Bot e Btp rimangono uno degli investimenti preferiti dai risparmiatori italiani che stanno sostenendo il debito pubblico nazionale. Del resto gli stranieri hanno venduto e oggi oltre il 60% del debito è nei portafogli di enti e risparmiatori italiani. Di fronte all’emergenza qualcuno si è rifugiato all’estero, in particolare sui Bund tedeschi, ritenuti il porto sicuro in caso di crack dell’euro.
Investire in Bund
Il titolo di stato tedesco rappresenta il bene rifugio per antonomasia se parliamo di obbligazioni europee. I tassi tedeschi hanno raggiunto livelli incredibilmente bassi incorporando le paure della disgregazione del sistema monetario europeo. I titoli a breve hanno toccato il rendimento zero, i decennali sono arrivati all’1,2%.
Ma ultimamente i tassi europei si sono mossi in maniera convergente: vendite sia sul Bund che sui periferici. Solo questo mese il derivato sul Bund ha perso il 3,15%, ma soprattutto il titolo a 10 anni è passato da un rendimento di 1,17% a 1,58%, ben il 35% in più. Chi quindi avesse acquistato il Bund a inizio giugno ora avrebbe un titolo con una cedola irrisoria di 1,17% e una forte svalutazione del prezzo.
In passato il Bund raccoglieva i favori di chi aveva paura di un crollo. Ma ora i mercati hanno preso coscienza che l’eventuale crisi di Spagna e Italia non potrà lasciare indenne la Germania, come hanno sancito le agenzie di rating le quali hanno tagliato le valutazioni di diverse banche tedesche
L’andamento del titolo di stato tedesco sarà volatile, e quindi rischioso, in funzione anche delle decisioni politiche in Europa. Se l’Euro si salva sarà il titolo che ne risentirà di più in quanto perderà il suo status di bene rifugio in tempi di crisi. Ma anche se la situazione precipitasse è altrettanto vero che la situazione economica in Germania subirà conseguenze negative. Lo testimonia l’aumento del costo dei contratti derivati a copertura del rischio di default (Cds).
Altri titoli di Stato europei: Oat e Btp
Per chi vuole diversificare meglio un Etf obbligazionario o gli Oat, i titoli francesi, che si deprezzeranno meno in caso di esito positivo del prossimo summit europeo di fine settimana.
Quest’ultimo evento sarà fondamentale per l’Europa. I mercati finanziari si aspettano decisioni, non il solito rinvio. Soluzioni deboli e attendiste farebbero perdere di credibilità all’Euro con conseguente aumento della volatilità nei mesi estivi.
Le aspettative per il vertice hanno fatto recuperare terreno ai mercati azionari e agli stessi Btp nell’ultima settimana. Il rendimento del titoli di stato italiani è rimasto abbastanza stabile nel mese (ma con forte volatilità) con un ribasso del decennale di solo 1,14%. Questa sarà però una settimana importante anche per le aste:
- marted’ 26 giugno : 2-3 mld di Ctz e circa 1 di Btpi
- mercoledì 27 giugno 9 miliardi di Bot a 6 mesi
- gioved’ 28 giugno : 4-6 miliardi fra Btp a 5 e 10 anni
Si spera che il rendimento di queste nuove emissioni risenta positivamente delle attese del vertice.
Nel frattempo valgono i consigli di mantenere le posizioni, rimanendo sul breve termne e diversificando se non lo si è già fatto in titoli di paesi più “forti”; aumentando la liquidità da depositare in conti di deposito a breve termine come YouBanking (4,3%) o InMediolanum (4-4,6%).