I titoli di Stato italiani stanno da una parte sentendo le tensioni politiche nazionali (non a caso i tassi spagnoli sono diventati, dopo molti mesi, migliori dei nostri). E dall’altra beneficiano di un clima internazionale più sereno e ottimista, soprattutto sulla crescita americana e la ripresa europea. Lo spread del decennale Btp-Bund continua a viaggiare in area 245-260.
Negli ultimi giorni le emissioni indicizzate all’inflazione italiana hanno perso mediamente di più rispetto alle emissioni indicizzate all’inflazione europea. Per tale ragione il rendimento stimato dei Btp Italia è tornato ad essere più generoso rispetto a quello offerto dai Btp indicizzati all’inflazione europea.
L’inflazione italiana relativa al mese di agosto si è ridotta ulteriormente (1,1%). Il dato europeo non è ancora stato rilasciato, mentre quello relativo al mese di luglio si è mantenuto stabile rispetto a giugno (1,5%).
I rendimenti stimati per entrambe le tipologie di titoli indicizzati rimangono sempre migliori rispetto a quelli offerti a scadenza dei Btp ordinari.
La differenza fondamentale tra i BTp “tradizionali” a tasso fisso e quelli legati all’inflazione (sia italiana che europea è fatta su alcune ipotesi. Infatti se i primi offrono un rendimento certo e calcolabile precisamente al momento dell’acquisto, per i secondi invece il rendimento finale dipenderà dall’effettivo aumento dei prezzi: se sarà maggiore di quello previsto il risultato sarà migliore rispetto alla stima e viceversa.