Fine settembre caratterizzato da nervosismo e aumento dei tassi di mercato. Il Btp decennale che sembrava da tempo non andar oltre la soglia del 4,5% ha superato quota 4,75% con incremento dello spread BTp-Bund. L’indicatore è arrivato vicino alla soglia psicologica dei 200 punti base (il massimo da marzo scorso), rispetto ai 186 di tre giorni prima. Nel frattempo sono stati collocati 3 miliardi di BTp a 2 anni con uno rendimento medio del 3,97%.
Motivi dell’aumento dei rendimenti del Btp
Quali sono i motivi di questa volatilità? In primis rimangono le attese sulle politiche delle banche centrali. La Fed, pur lasciando invariati i tassi (5,25-5,50%), ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori ritocchi. Anche la Bce, che invece i tassi li ha alzati (4,5-4,75%,), ha sottolineato la necessità di altre strette. In un simile contesto gli investitori vendono parte dei titoli in portafoglio, in attesa di esporsi alle prossime emissioni.
Altro motivo è il rischio “shutdown” negli Usa. Il termine ultimo per l’accordo è il 30 settembre. Certo: è possibile l’intesa tra Democratici e Repubblicani. E tuttavia molti, al fine di evitare i giorni più caldi, aumentano le emissioni, sia di bond societari che governativi. Un’espansione dell’offerta che fa salire il rendimento anche dei titoli già sul mercato.
Ci sono anche elementi tecnici. Il derivato sul decennale italiano, come quelli portoghesi, spagnoli o greci, è venduto per coprirsi dal rischio tassi. Una strategia la quale giocoforza contribuisce a fare scendere il prezzo del Btp.
Infine: il premio al rischio-Italia. L’approssimarsi della redazione della manovra di bilancio, con i temi legati al deficit e alla recente frenata dell’economia italiana, crea delle incognite che si riflettono anche sui prezzi dei titoli governativi.
E le azioni?
Al contempo pure le principali Borse europee hanno chiuso in rosso. Anche qui ha pesato il tema dei tassi d’interesse. A cui si sono aggiunti i timori per le difficoltà dell’immobiliare cinese e dati statunitensi inferiori alle attese. Invece il prezzo del petrolio è rimasto elevato con il cambio tra euro e dollaro intorno a quota 1,05. Per l’Europa significa rischio aumento prezzi delle materie prime e quindi ulteriore tensione sui tassi.
Strategia investimento su Btp e titoli di stato
E’ importante capire le motivazioni che muovono il mercato. Ma come si vede ci sono elementi di nervosismo legati al momentum. Per un investitore più propenso al rischio si apre l’opportunità di acquistare titoli di stato con scadenze più lunghe diversificando su emittenti in euro. Rimanendo sui 10 anni si portano a casa rendimenti di tutto rispetto e che lasciano tranquilli su evoluzioni future, nel senso che nel breve potrà anche peggiorare ma è probabile un rientro nell’arco dei 12 mesi. Scadenze più lunghe sono adatte solo a chi segue il mercato. Per i risparmiatori più prudenti meglio scadenze più breve ma se prima il consiglio era di acquistare sui 2-3 anni, ora si può puntare ai 5 anni. Il nuovo Btp Valore, in attesa dei tassi, si presta a questa strategia.