Le Borse statunitensi hanno chiuso in positivo venerdì, interrompendo una striscia di tre sedute negative. Gli investitori hanno scelto di guardare oltre i dati sull’inflazione, ancora ostinatamente sopra il target della Federal Reserve, e i nuovi dazi annunciati dal presidente Trump.
L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,7% (circa 300 punti) e il Nasdaq lo 0,4%.
Inflazione sotto controllo, attese sui tassi
Il dato sull’indice PCE, parametro di riferimento per la Fed, ha confermato pressioni inflazionistiche superiori al 2%, ma in linea con le previsioni. Questo ha smorzato i timori di un’accelerazione dei prezzi e lasciato intatte le aspettative del mercato su due ulteriori tagli dei tassi: uno a ottobre e uno a dicembre, dopo la riduzione di 0,25 punti già decisa la scorsa settimana.
Nonostante il rimbalzo di fine settimana, il bilancio resta negativo: il Dow ha perso lo 0,1%, l’S&P 500 lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,7%. Il rendimento del Treasury decennale è salito al 4,185%, contro il 4,138% della settimana precedente.
“Il mercato è in attesa di una direzione chiara. I dati pubblicati confermano che i tagli ai tassi non andranno oltre le attese attuali”, ha commentato Stephen Kylander, portfolio manager di Pallas Capital Advisors.
Nuovi dazi, reazioni contenute
Giovedì sera Trump ha reso noti nuovi dazi su farmaci, camion e arredamento, operativi dal 1° ottobre: 50% sulle cucine componibili, 30% sui mobili imbottiti, 25% sui mezzi pesanti.
Le case farmaceutiche americane hanno accolto con relativa tranquillità la notizia: Eli Lilly, Merck e Pfizer hanno chiuso in rialzo dopo che la Casa Bianca ha chiarito che l’aliquota del 100% riguarderà solo i farmaci brevettati o venduti da aziende che non producono negli Stati Uniti.
Più sensibile la reazione nel settore dei trasporti: Daimler Truck ha perso l’1,8% a Francoforte, mentre l’americana Paccar è salita del 5,2%, vista come beneficiaria delle nuove misure. Nel comparto arredo, Wayfair ha guadagnato il 2,2% mentre RH ha perso il 4,2%.
“Gli investitori ormai si sono abituati alle schermaglie sui dazi,” spiega Dylan Bell, CIO di CalBay Investments. “Spesso questi annunci vengono usati come leve negoziali, seguite da compromessi.”
Ottimismo e rischi di compiacenza
Settembre, storicamente il mese peggiore per Wall Street, quest’anno ha visto invece nuovi massimi grazie a utili solidi e prospettive di politica monetaria accomodante. Ma non mancano i richiami alla prudenza.
Il sondaggio dell’Università del Michigan ha segnalato un calo della fiducia dei consumatori, segnale che il rallentamento dell’economia resta nei pensieri delle famiglie.
“Valutazioni elevate e spread stretti fanno pensare a un mercato compiaciuto,” ha avvertito Stephen Searl di Conning. “È difficile dire cosa potrà innescare una correzione, ma è una delle nostre principali preoccupazioni.”