Bitcoin inizia con i massimi il 2024, per poi arretrate ma rimanendo sopra i 40.000 euro. Risulta la classe di investimento più performante del 2023 (+156%). Il massimo storico di 69mila dollari, toccato nel novembre 2021 dista ancora un 50%.
A sostenere negli ultimi mesi la quotazione è stata l’attesa sul lancio del primo Etf. Al momento ci sono 13 case di investimento in lizza per l’ottenimento del nullaosta da parte della Sec (Securities exchange commission) statunitense. Ed è su questo che il mercato ha puntato portandosi in avanti e facendo difatti decollare il prezzo della criptovaluta. Tanto che secondo gli analisti di Bloomberg le probabilità che l’Etf venga approvato entro il prossimo 10 gennaio sono pari al 90%.
Come mai 10 gennaio? Perché in tale data scade l’ultima risposta possibile che la Sec dovrà fornire a 21Shares/Ark Invest, le due case di investimento che insieme e per prime hanno presentato lo scorso anno la domanda per la quotazione. A ruota se ne sono accodate altre 12, tra cui Invesco, Fidelity e, soprattutto, BlackRock.
A questo punto l’approvazione dell’Etf è quasi data per scontata dal mercato e potrebbe arrivare nelle prossime ore. Considerata l’elevata aspettativa che si è creata intorno a questo prodotto un rifiuto della Sec sarebbe una pesante sorpresa. Va precisato che su alcuni listini europei (Svizzera, Germania) è già possibile acquistare fondi che replicano il prezzo di Bitcoin (sotto forma di Etn o Etc) ma il mercato si aspetta una portata molto più significativa per Bitcoin da un Etf quotato a Wall Street.
Se l’Etf sarà approvato quindi, dal punto di vista dei fondamentali, sarà certamente una buona notizia per la community cripto. Bisognerà fare attenzione però, quanto meno nel breve, all’ipotesi del “sell on news”, ovvero che tutti coloro che hanno comprato prima della notizia speculando su un rialzo del prezzo, decidano di prendere profitto a notizia certa.
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