E’ il momento giusto per posizionarsi sui mercati emergenti?. Numerosi elementi propendono a favore di una risposta affermativa, sebbene gli emergenti sono oggi sottopesati nei portafogli di molti investitori.
Dal punto di vista tattico, i mercati emergenti beneficeranno dei venti di coda di fine anno in quanto mantengono il loro vantaggio di crescita. Mentre gran parte del mondo sviluppato probabilmente subirà un rallentamento della crescita – o addirittura una recessione – nel breve periodo, la crescita dei mercati emergenti rimarrrà robusta.
Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che i mercati emergenti registreranno una crescita del 3,9% nel 2023 – al pari del ritmo stabilito nel 2022 – mentre prevede che la crescita dei mercati sviluppati rallenterà sotto l’1%. L’India e la Cina, due delle maggiori economie mondiali, dovrebbero assumere un ruolo di primo piano.
La forza del dollaro, spina nel fianco dei mercati emergenti, è destinata peraltro a diminuire: il picco di forza del dollaro potrebbe essere alle spalle, dato che la Federal Reserve ha interrotto il suo ciclo di rialzi dei tassi.
Per gli investitori di lungo termine, è importante notare che il vantaggio di crescita nel Pil dei mercati emergenti non potrà che aumentare nei prossimi anni, man mano che i giganti dell’economia come Cina e India diventeranno sempre più grandi.
In termini di investimenti, oggi i mercati emergenti sono interessanti sia in merito ai bond che alle azioni. Le valutazioni degli asset, soprattutto nel settore del reddito fisso, si sono ridotte grazie ai persistenti deflussi netti registrati negli ultimi trimestri, il che potrebbe rappresentare un buon punto di entrata per alcuni investitori.