In questi giorni, di fronte alle notizie che arrivano dai mercati finanziari, i giornali riportano una serie di notizie sulla Borsa, gli spread Btp – Bund o i tassi di interesse in crescita sul Btp. Purtroppo ancora una volta i nostri media, giornali e e telegiornali, hanno cercato più di impressionare il lettore (e quindi di vendere) piuttosto che informarlo. In effetti sulle capacità di informare da parte dei giornalisti in ambito economico sono molto scettico, anzi a volte si colgono facilmente doppi fini.
E’ però evidente che di fronte a questa serie di allarmi, di parole come default o prelievi forzosi, di variabilità dei numeri il risparmiatore medio italiano si senta disorientato e possa esser preso se non proprio dal panico da un senso di paura e disagio. Del resto una domanda frequente è: come investire i risparmi ora?
Linee guida su come investire
Premetto che sono linee guida generali, non posso ovviamente fornire consigli puntuali sulla base del portafogli dei singoli risparmiatori.
La prima regola in queste situazioni è non farsi prendere dall’emotività e dall’ansia di vendere. L’emotività è uno dei fattori che maggiormente penalizzano il piccolo risparmiatore. E’ infatti tipico acquistare per partecipare all’euforia dopo mesi di crescita e vendere per paura dopo i crolli. Il classico comportamento di acquistare sui massimi e vendere ai minimi, esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare.
Le decisioni finanziarie vanno sempre pianificate e ponderate. Può darsi che tu non l’abbia fatto in passato ma farsi prendere dall’ansia non migliorerà la tua situazione.
Borsa e azioni
Le azioni sono prossime ai minimi storici. Per qualcuno questo può essere l’occasione per acquistare. Pur condividendo questa linea, per il piccolo risparmiatore è opportuno attendere. Per guadagnare non serve essere il mago che indovina il prezzo minimo (qualità inesistente e rischiosa). E’ preferibile aspettare che la situazione si normalizzi e che sia più evidente un’inversione di tendenza e un trend di crescita. Fino ad allora è preferibile non entrare. Ricorda poi un’altra regola: in Borsa devi entrare con un’ottica di lungo periodo.
Discorso diverso per chi già possiede azioni e probabilmente ha subito forti perdite. In tale situazione per ora è meglio attendere. Analizzando più attentamente il proprio portafoglio potrebbe essere opportuno vendere certi titoli e acquistarne altri, ma questo sarebbe un discorso lungo e molto specifico per cui si entra troppo nel dettaglio, cosa non possibile in questo articolo.
Titoli di Stato
Altro tema caldo: tassi di interesse dei Btp e dei Bot continuano a salire e di conseguenza calano le quotazioni dei titoli emessi in passato. In quest’ambito sento e leggo una serie di leggerezze, per esempio quando si parla di default. Un fallimento dello Stato Italiano è difficilmente ipotizzabile e ancora oggi, in uno dei momenti peggiori, non se ne vedono le avvisaglie. Più che di un default ci si dovrebbe preoccupare del fatto che non si affrontino subito i problemi del paese (il discorso vale per l’Italia ma anche per l’Europa). Ogni ritardo infatti sarà sanabile con ulteriori sacrifici: tagli o tasse. Per cui un risparmiatore italiano ora non dovrebbe preoccuparsi del fallimento dello Stato ma piuttosto dei danni all’economia e delle misure correttive che lo Stato potrebbe prendere in caso di peggioramento della crisi.
Premesso questo passiamo ai consigli. Se hai titoli di stato italiano nel tuo portafoglio probabilmente avranno perso valore. Ma se sei un risparmiatore dovresti averli acquistati per tenerli fino a scadenza. Il fatto quindi che ciò che hai acquistato a 100 oggi valga, a causa delle turbolenze sui mercati finanziari, 90 non ti dovrebbe toccare. L’unica eccezione è il caso in cui ti servisse vendere per ottenere soldi per qualche altro scopo: acquisto auto o casa o riparazioni o spese mediche etc. Sconsiglio quindi di vendere ora.
Acquistare ora i titoli di stato? Si potrebbe fare lo stesso discorso fatto per le azioni: in questo momento potrebbero esserci occasioni di acquisto. Ma un risparmiatore non agisce con scopi speculativi, e quindi rischiosi, ma per salvaguardare il capitale. In questo momento devi tenere in considerazione anzitutto il tuo portafoglio: se sei già esposto molto sui titoli italiani cerca di diversificare. Se invece hai ancora spazio prediligi titoli a breve scadenza, massimo a 3 anni. I titoli di lunga durata sono infatti soggetti a forte volatilità.
Liquidità e conti deposito
In un momento come questo è facile che il risparmiatore sia indotto a vendere e poi mantenere i soldi sul conto corrente in attesa degli eventi. In se questa soluzione potrebbe non essere sbagliata ma ha un forte limite, soprattutto ora: i rendimenti del conto corrente.
I conti correnti ormai non rendono nulla, il tasso di interesse è vicino allo 0%. Ma quando ragioni sui soldi devi imparare a farlo in termini reali. Cosa significa? Che devi considerare l’inflazione che oggi è ormai al 3%. In parole povere: se lasci 100 sul conto corrente per un anno avrai 97. Ovvio tu vedrai sempre la tua banconota da 100 euro ma con questa ci potrai acquistare quello che fino a ieri acquistavi con 97 euro e un avanzo di 3.
Oggi per fortuna ci sono tante soluzioni alternative in particolare i conti deposito, per esempio InMediolanum rende il 4,25% a un anno.
Spero di averti aiutato a ragionare con più ponderazione. Ora valuta il tuo portafoglio. Dividilo nelle principali asset class (tipologie di attività): azionario, obbligazionario (banche e aziende), obbligazionario sovrano ( titoli di stato), liquidità. Sulla base della tua attuale propensione al rischio puoi valutare come investire le somme disponibili seguendo le linee guida indicate in precedenza. Già fare questo ragionamento ti renderà più consapevole della tua situazione finanziaria.