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ETF e fondi di investimento attivo, quali sono i migliori?

Posted on 26/08/202525/08/2025 by Luca

etf o fondi di investimentoI mercati finanziari sono in continua evoluzione e con essi anche le strategie di investimento. Se un tempo i fondi a gestione attiva erano considerati l’unica opzione per chi cercava una gestione professionale, oggi la crescente popolarità degli ETF (Exchange Traded Funds) a gestione passiva ha cambiato le carte in tavola. Ma quali sono le differenze principali tra queste due tipologie di investimento e quale si adatta meglio alle diverse esigenze?

ETF: la forza della gestione passiva

Gli ETF sono fondi che replicano passivamente la performance di un indice di riferimento, come il S&P 500 o il FTSE MIB. La loro filosofia è semplice: invece di affidarsi a un gestore che cerca di “battere” il mercato, l’ETF si limita a seguirlo. Questo approccio comporta diversi vantaggi, tra cui i costi di gestione notevolmente inferiori rispetto ai fondi attivi. Non dovendo pagare lo stipendio di un team di analisti e gestori, gli ETF possono offrire commissioni molto più basse. Questa efficienza in termini di costi si traduce spesso in un vantaggio a lungo termine, poiché le performance vengono valutate al netto delle spese.

I dati recenti di Morningstar mostrano chiaramente questa tendenza. Negli ultimi anni, la gestione attiva ha faticato a tenere il passo con le controparti passive. In particolare, sul piano decennale, solo il 13,5% dei fondi attivi europei è riuscito a sovraperformare i rispettivi ETF. Questo dato sottolinea come, nella maggior parte dei casi, una gestione passiva a basso costo possa essere una strategia vincente.

 

Fondi attivi: il valore aggiunto del gestore

I fondi a gestione attiva si basano sulla capacità di un gestore professionista di selezionare i titoli migliori e di prendere decisioni strategiche per battere il mercato. L’obiettivo è generare un “alpha”, ovvero un rendimento superiore a quello dell’indice di riferimento. Questo approccio può dare frutti, ma dipende fortemente dall’abilità del gestore.

Tuttavia, come evidenziato dallo studio di Morningstar, la gestione attiva ha affrontato un periodo difficile. Nell’ultimo anno, solo il 33% delle strategie attive è riuscito a sopravvivere e a sovraperformare le controparti passive. Le sfide sono state particolarmente evidenti nel comparto obbligazionario, dove i tassi di successo dei gestori attivi sono crollati al 31%.

Questo non significa che la gestione attiva sia sempre perdente. In alcuni mercati specifici, come quelli meno efficienti o meno liquidi, un gestore esperto può fare la differenza. Ne sono un esempio i mercati scandinavi, dove il 96% dei gestori specializzati ha sovraperformato gli ETF nell’ultimo anno, o il mercato indiano, dove circa un gestore su due è riuscito a battere il mercato nell’arco di dieci anni.

 

Il confronto finale: costi vs. abilità del gestore

In definitiva, la scelta tra ETF e fondi attivi si riduce a un compromesso tra costi e potenziale “alpha”.

  • Gli ETF offrono una strategia semplice, trasparente e a basso costo, ideale per chi cerca di replicare la performance del mercato senza complicazioni e senza dover dipendere dalle decisioni di un gestore. Sono la scelta privilegiata per gli investitori che credono nell’efficienza del mercato.
  • I fondi attivi, sebbene più costosi, possono offrire un potenziale di rendimento superiore, ma solo se si è in grado di selezionare un gestore con un comprovato track record di successo. Il rischio, in questo caso, è di scegliere un fondo che non riesca a giustificare le commissioni più elevate. E, numeri alla mano, considerando quanti pochi fondi superino i rendimenti degli ETF, è più facile individuare un’azione vincente che un fondo vincente. Oltre al fatto che è dimostrato che anche il fondo che performa meglio in un periodo, non mantiene questo trend per il successivo.

Ti chiederai quindi perché investire in fondi di investimento attivi quando l’ETF costa meno e rende di più. La risposta è semplice e banale: non ha senso. Ma purtroppo molti lo fanno perché seguono passivamente i consigli del loro consulente in banca o promotore finanziario che ovviamente guadagna di più proponendo fondi attivi che ETF passivi. Ricorda che il bancario allo sportello non ti fa consulenza ma è un venditore e come tale devi agire.

Nel mio libro  Impara a investire come i GURU ho riassunto i principi sottostanti a vari libri di finanza per capire la psicologia dei soldi e i metodi di grandi investitori come Buffett, Graham, Bogle, Lynch etc. Ci sono strategie più avanzate ma quella con cui la maggioranza dei risparmiatori si ritroverà (e consiglio di seguire) è quella di Bogle che si basa appunto sugli ETF.

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