Quale sarà il mercato su cui puntare nel 2023? Tutti guardano con favore al mercato obbligazionario. Se nel 2022 tutti i bond (dai titoli di Stato a quelli aziendali) sono stati colpiti duramente dai rialzi dei tassi della banche centrali, che hanno imposto forti rialzi dei rendimenti e forti ribassi dei prezzi, quest’anno si parte da un’altra prospettiva: ora i rendimenti (anche quelli dei più sicuri titoli di Stato) sono alti e invoglianti e, se le banche centrali si limiteranno ad alzare ancora i tassi come previsto oggi, presto i prezzi dei bond inizieranno a salire.
Dunque – è la morale delle previsioni – questo potrebbe essere un buon momento per investire sui mercati obbligazionari. Il 27% degli intervistati ritiene che i titoli di Stato saranno i “campioni” di performance del 2023. Al secondo posto, nelle previsioni, ci sono però le azioni (con il 25% delle preferenze) seguite dai bond aziendali (24%).
Il motivo generale è che ormai i rendimenti sono alti. Prendiamo, ad esempio, i titoli di Stato americani, porto sicuro per eccellenza nel mondo: a inizio 2022 i decennali offrivano agli investitori un rendimento dell’1,5%, mentre ora offrono due punti percentuali abbondanti in più. Ancora più clamoroso il caso dei Bund tedeschi: a inizio 2022 avevano un rendimento negativo (-0,179%), mentre ora sono intorno al 2%.
Le azioni
Un po’ meno spiccato l’ottimismo riguardo i mercati azionari. Nei vari report gli analisti mettono tanti distinguo e tante cautele. Il prossimo anno la traiettoria delle azioni sarà volatile, flessibilità nelle allocazioni relative tra Stati Uniti, Europa e mercati emergenti. L’indice S&P500 potrebbe scendere fino a 3mila punti in caso di recessione negli Usa nella prima parte del prossimo anno, per risalire poi a 4mila entro la fine dell’anno. Cioè sopra gli attuali 3.960 punti. Tutti suggeriscono di selezionare con cura i cavalli che possono rivelarsi vincenti.
I rischi del 2023
Dato che il mercato obbligazionario è il preferito di tutti, partiamo da qui. Il principale rischio per i bond è probabilmente l’illiquidità. I mercati obbligazionari da anni sono illiquidi (nel senso che ci sono pochi compratori e venditori, cioè pochi “animatori” del mercato).Al secondo posto tra i rischi sistemici potenzialmente pericolosi i gestori mettono il settore immobiliare cinese. Al terzo posto i debiti sovrani europei. E qui l’Italia è la prima sorvegliata speciale. Al quarto il settore immobiliare in tanti Paesi industrializzati, colpito duramente dal rialzo dei tassi. Al quinto i fondi pensione globali. Al sesto i bond dei Paesi emergenti e al settimo quelli delle aziende Usa.