I dati dell’attività economica di luglio hanno confermato il deterioramento del quadro macroeconomico cinese: le vendite al dettaglio, gli investimenti infrastrutturali, quelli immobiliari e l’ attività manifatturiera hanno segnato il passomettendo a rischio l’obiettivo di crescita per il 2023 del 5%.
Come emerso nelle ultime settimane, il problema più evidente dell’economia cinese è il settore immobiliare: i prezzi si sono dimezzati rispetto ai picchi pre-pandemia e le vendite sono in contrazione. Queste dinamiche sembrano però il risultato di una precisa volontà delle autorità cinesi, frenando la crescita di un settore fortemente indebitato per evitare una crisi finanziaria dirompente. Ciò, tuttavia, ha messo in difficoltà le famiglie la cui ricchezza è rappresentata in gran parte dal patrimonio immobiliare.
La sfiducia delle famiglie è, in effetti, la seconda difficoltà dell’economia cinese. I dati più recenti indicano un rallentamento della spesa per consumi, indotto da un forte aumento del risparmio precauzionale da parte dei consumatori. Un terzo elemento è l’elevato livello di indebitamento che, unito al rischio deflattivo, può determinare una fase di stagnazione.
Le autorità sono intervenute in diversi modi e il Politburo di luglio ha dato un messaggio rassicurante, tuttavia non ha dato indicazioni di un possibile massiccio intervento di natura fiscale.
Come comportarsi, quindi, con gli asset cinesi, in particolare azionari? I due elementi di maggior supporto sono la valutazione e il posizionamento degli investitori. I multipli cinesi, pur non essendo ai livelli minimi raggiunti nella seconda metà del 2022, rimangono al di sotto della media storica offrendo quindi spazio di recupero. Il posizionamento degli investitori stranieri, inoltre, sembra piuttosto basso, il che potrebbe generare consistenti flussi nel caso di notizie positive.
I rischi di ulteriore rallentamento economico e di potenziali effetti negativi sugli utili attesi delle aziende consigliano, tuttavia, ancora prudenza. Nel breve termine, si tratta di vedere se le autorità cinesi riusciranno a riequilibrare l’economia evitando stagnazione e deflazione. D’ altra parte, gli investitori devono tenere conto che la Cina è in grado di implementare massicci interventi di politica economica se il rallentamento economico dovesse superare le soglie di tolleranza.
Nel medio termine la Cina rimane comunque un’ opportunità di investimento importante, a patto di discriminare maggiormente, rispetto al passato, in termini di settori e società.