Dal prossimo 1° luglio 2014 aumenterà la tassazione delle rendite finanziarie sui principali strumenti finanziari. Sono esclusi dall’aumento i titoli di stato italiani e quelli nella lista whitelist, ed i buoni postali, che rimangono tassati al 12,5%.
Tutto il resto (azioni, obbligazioni societarie, derivati etc.) passerà dal 20 al 26%.
Per fondi, ETF e polizze vita vige il criterio della proporzionalità. In pratica si va a vedere, per ogni singolo strumento, quale quota del portafoglio è investita in titoli tassati al 12,5 (es. Btp) e quale al 26%, facendo quindi la media.
Come comportarsi per ridurre le tasse?
Con l’avvicinarsi della scadenza di fine mese è importante sapere cosa succederà ai titoli del tuo portafoglio. Per l’adeguamento alla nuova tassazione saranno effettuate due operazioni:
- Armonizzazione (operazione obbligatoria che viene effettuata dal tuo intermediario)
- Affrancamento (operazione facoltativa che può essere richiesta da te entro il 30 settembre alla tua banca).
Armonizzazione
Questa procedura riguarda anzitutto le cedole in corso di maturazione delle obbligazioni.
Le cedole saranno tassate al 26 % solo sulla parte maturata a partire dal 1° luglio. Quanto maturato fino al 30 giugno viene in automatico tassato al 20 %.
Es. hai un obbligazione Enel con cedola annua di 500 euro. Pagherai su quanto maturato fino al 30 giugno (250 euro) il 20% e sul restante il 26%.
E’ la banca che effettua tutta l’operazione in automatico con un meccanismo definito “armonizzazione”:
- il 30 giugno si effettua una doppia operazione: accredito del 26 % di tasse sulle cedole maturate fino al alla data (65 euro nel nostro esempio) e addebito del 20 % sulla stessa parte di cedola (50 euro). La differenza positiva che troverai accreditata sul conto è quindi nel nostro esempio pari a 15 euro e corrisponde a quanto pagherai poi di più di imposta al momento dell’effettivo incasso della cedola
- al momento di incassare la cedola (31 dicembre nel nostro esempio) la banca la tasserà quindi completamente alla nuova aliquota del 26%.
Per fondi di investimento e ETF è stata prevista una modalità automatica di regolazione per cui, al momento dell’effettivo incasso, in caso di plusvalenza la parte maturata entro il 30 giugno 2014 sarà tassata al 20%, il restante al 26%. I dividenti di fondi e ETF (così come quelli azionari) saranno tassati in base alla data di incasso.
Gli interessi sul conto corrente e sui conti deposito saranno tassati in base al principio di maturazione, indipendentemente dal momento dell’incasso. Per es. se prendi gli interessi annuali al 31 dicembre, questi saranno tassati al 20% per la parte maturata nel primo semestre, e al 26% per il secondo.
Affrancamento fiscale
L’affrancamento è un’operazione facoltativa che può essere richiesta alla banca da parte dell’investitore. Con l’affrancamento si chiede alla banca di calcolare, sull’intero dossier titoli (non si può effettuare solo su alcuni titoli) la plusvalenza (o minusvalenza) maturata al 30 giugno, e tassarla subito alla vecchia aliquota del 20%.
Seppure a prima vista questa operazione possa apparire conveniente nel caso di plusvalenze (è infatti ovvio che convenga essere tassati al 20 piuttosto che al 26%) occorre comunque considerare anche le aspettative future sul titolo.
Infatti il limite dell’affrancamento è di anticipare la tassazione su un guadagno virtuale, per cui occorre fare attenzione a non anticipare un’uscita su qualcosa che poi non si realizzerà.
Il caso tipico è quello dei bond. Si supponga per esempio che la plusvalenza sia generata in toto da obbligazioni acquistate a 100 e quotate ora sopra la pari, titoli che si ha intenzione di portare a scadenza. Alla scadenza tali titoli saranno rimborsati a 100, quindi la plusvalenza di fatto non si realizzerà mai. In tale situazione l’affrancamento non ha senso.
Occorre poi verificare se hai minusvalenze nel tuo zainetto fiscale. Tali minusvalenze verranno ridotte a partire da luglio (al 77% circa) per cui può convenire fare l’affrancamento per compensarle per intero prima dell’abbattimento (o in alternativa vendere titoli in plusvalenza prima del 30 giugno).
L’affrancamento va richiesto entro il 30 settembre 2014 e riguarda tutti i titoli sul dossier eccetto i titoli di Stato e gli assimilabili in white list, e i fondi /ETF per i quali abbiamo visto esserci una sorta di affrancamento automatico.