In occasione della pubblicazione del libro
Nel complesso e mutevole panorama degli investimenti, la sfida di mantenere un approccio disciplinato e indipendente non è mai stata così ardua come oggi. Un recente articolo di Jason Zweig, pubblicato sul Wall Street Journal, offre una riflessione su questo tema, sottolineando come l’attuale ambiente digitale possa influenzare negativamente le scelte di molti investitori.
Zweig spiega che i mercati odierni, caratterizzati da nervosismo e interconnessione continua, rendono difficile mantenere il controllo su sé stessi, una delle competenze fondamentali che un investitore deve padroneggiare. Benjamin Graham, mentore di Warren Buffett, sosteneva che “investire non significa padroneggiare i mercati, ma padroneggiare se stessi”. Questa massima, ancora attuale, evidenzia come l’autocontrollo e la gestione delle emozioni siano centrali per il successo negli investimenti.
L’Impatto delle Emozioni e dei Bias Cognitivi
Investire, infatti, è spesso un esercizio mentale che richiede la capacità di navigare tra bias cognitivi e distorsioni emozionali. Questi fattori, come l’illusione che i titoli con alti dividendi siano più sicuri o redditizi, influenzano le decisioni e portano spesso a scorciatoie mentali che possono rivelarsi fallaci. Le euristiche, come le chiamano gli esperti, possono trasformarsi in trappole che limitano la capacità di pensare in modo critico e razionale.
Secondo Zweig, le distrazioni del mondo digitale—smartphone, social media e piattaforme di streaming—contribuiscono a spingere gli investitori verso un trading eccessivo. La pressione sociale e il confronto continuo con gli altri portano molti a seguire il “branco”, piuttosto che mantenere una propria indipendenza di giudizio. Questo comportamento collettivo è radicato nel nostro bisogno di appartenenza: possedere un titolo in ascesa che è popolare tra molti investitori ci fa sentire parte di un gruppo vincente, mentre detenere titoli in perdita può farci sentire emarginati.
Il Pericolo delle Camere dell’Eco Digitali
Uno studio menzionato da Zweig evidenzia che gli investitori attivi sui social media tendono a circondarsi di persone che condividono le loro stesse opinioni. Questa “camera dell’eco” porta a un comportamento di trading più frequente e meno razionale, con risultati peggiori nel lungo termine. Il costante flusso di notizie, opinioni e “consigli” sui social media può corrodersi la pazienza e limitare la capacità di pensare in modo indipendente, riducendo le possibilità di successo.
Come osserva Warren Buffett, investire richiede spesso resistenza e autocontrollo. In un’intervista del 1974, Buffett paragonava il mercato a un grande casinò, dove “tutti gli altri bevono, e se tu riesci a stare con la Pepsi, dovresti essere a posto”. Questa metafora rende chiara la necessità di mantenere la lucidità in un contesto dominato da comportamenti impulsivi e emotivi.
L’Influenza delle Piattaforme di Trading
Oggi, piattaforme come Robinhood e simili rendono gli investimenti accessibili a un numero sempre maggiore di persone, ma spesso utilizzano tecniche manipolative simili a quelle del settore del gioco d’azzardo. Le app di trading promuovono un trading a breve termine attraverso elementi visivi che ricordano le slot machine, gratta e vinci digitali e notifiche che spingono gli utenti a reagire a ogni movimento di mercato. Questo tipo di “gioco” rischia di trasformare l’investimento in una scommessa piuttosto che in una strategia a lungo termine.
Il Giusto Approccio agli Investimenti
Il modo corretto di investire, sostiene Zweig, non è inseguire il gregge o reagire agli eventi del giorno, ma seguire un piano prestabilito basato su evidenze solide. È facile cadere nella trappola di preoccuparsi per titoli che sembrano performare poco o per quelli che stanno crescendo troppo rapidamente, ma ciò che conta è l’andamento complessivo del portafoglio nel tempo.
Peter Lynch, uno dei più grandi gestori di fondi, riassume questa lezione affermando: “Tutto ciò di cui hai bisogno per una vita di investimenti di successo sono pochi grandi vincitori”. Questa osservazione evidenzia come i mercati siano spesso trainati da un ristretto numero di titoli e come sia importante non farsi influenzare dalle fluttuazioni quotidiane.
La Razionalità e l’Errore Umano
L’aspetto più difficile per un investitore è forse combattere le proprie inclinazioni naturali. Il cervello umano, come spiega il professore Paolo Legrenzi, non è progettato per prendere decisioni razionali in ambito finanziario. Spesso tendiamo a vendere troppo presto i titoli vincenti e a mantenere quelli perdenti, un comportamento che porta a risultati negativi nel lungo termine. In un mondo ideale, agiremmo come perfetti “homo oeconomicus”, razionali e sempre nel nostro interesse. Tuttavia, nella realtà, le emozioni e le distorsioni cognitive hanno spesso il sopravvento.
Essere un investitore di successo oggi significa più che mai padroneggiare non solo il mercato, ma soprattutto sé stessi. In un contesto sempre più connesso e ricco di distrazioni, mantenere un approccio razionale e indipendente richiede disciplina, pazienza e la capacità di resistere alle influenze esterne. Come insegnano i grandi investitori, il successo non deriva dalla perfezione, ma dalla capacità di imparare dagli errori e mantenere una visione a lungo termine. Nel libro vengono analizzate e riassunte i principi sottostanti a queste filosofie di investimento.