Una recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (2011/149353 del 19 ottobre 2011) sembra aver finalmente posto la parola fine alla questione su come calcolare le tasse sul Forex.
La risoluzione infatti modifica sensibilmente la prima interpretazione dell’AGE datata luglio 2010 quando l’Agenzia dichiarò che non solo le operazioni sul Forex erano da considerarsi tassabili ma anche che non erano deducibili eventuali minusvalenze. Ricordo che si faceva riferimento alle operazioni rollover (quelle che a fine giornata sono automaticamente chiuse e riaperte il giorno successivo) in quanto le operazioni chiuse in giornata (spot o a pronti) erano già normalmente soggette a tassazione.
La prima interpretazione dell’AGE aveva creato scompiglio fra i traders del Forex. Operare diventava infatti svantaggioso, se non impossibile. Anche il migliore dei traders chiude circa un terzo delle sue operazioni in perdita. Il problema è che mentre pagava tasse sulle operazioni chiuse in guadagno, non avrebbe potuto dedurre le perdite.
Quest’ultimo chiarimento quindi elimina lo strano paradosso per cui le operazioni in valuta erano penalizzate rispetto alle altre operazioni finanziarie. Ma non è finita. Infatti la nuova interpretazione non si applica dal 19 ottobre 2011 ma dal 19 settembre 2010, data in cui è entrata in vigore una modifica al Testo Unico della Finanza (Tuf) che indica le operazioni in valuta equiparabili a quelle sui derivati. In pratica c’è voluto quasi un anno per fare chiarezza lasciando gli investitori nel dubbio.
Alcuni intermediari, come Fineco per esempio, si erano adeguati alla prima interpretazione. In generale c’è da capire ora come potranno agire coloro che, in osservanza di quanto inizialmente indicato dall’AGE, hanno pagato le tasse sui guadagni senza dedurre le minusvalenze. Una buona notizia quindi ma che lascia un po’ l’amaro in bocca per i tempi con cui è arrivata, lasciando nel frattempo molta confusione fra investitori e operatori del mercato delle valute.
Riassumendo quindi i guadagni derivanti da operazioni di compravendita sul Forex sono tassate come la maggioranza delle attività finanziarie, al 20%. Le minusvalenze sono deducibili entro i cinque anni.
Il Forex rimane comunque un mercato poco adatto al piccolo risparmiatore. e vuoi provare ad investire sul mercato delle valute apri un conto demo gratuito, farai esperienza come sul mercato vero ma senza rischiare soldi veri.