Se ne era parlato fin troppo in questo ultimo mese. Alcuni giornali preannunciavano rischi di declassamento, addirittura la perdita dell’investment grade (IG) che comporta l’obbligo per molti fondi di investimento e pensione di vendere i Btp (notizia comunque non vera perché non basta il declassamento di una società di rating). Il pessimismo aleggiava senza un reale perché. La manovra finanziaria infatti era già stata annunciata, disegnata con prudenza nonostante le molte situazioni negative esterne (guerre) e interne (la follia del superbonus 110%).
Una a una le agenzie hanno confermato il rating all’Italia. Da prima S&P che ha mantenuto i due gradini sopra l’IG e l’outlook stabile, con commenti in generale positivi sul debito italiano. Ultima era attesa Moody’s, da sempre la più severa tanto che non solo era un gradino sotto le altre ma aveva anche outlook negativo. Alla fine non è arrivata la bocciatura ma addirittura una promozione, Moody’s ha confermato il giudizio Baa3 ma con outlook alzato a neutrale.
La realtà era che le previsioni in Italia erano state eccessivamente negative. E bastava già il giudizio di S&P circa un mese fa per accorgersene. Ma i giornali italiani non brillano per competenza, figurarsi in finanza, e ancora di più quando tutto si mischia con la politica.
Trend di mercato Btp
Da giorni si assiste a un calo dei tassi e ancor più veloce dello spread Btp-Bund da 207 a 176 punti con il rendimento del decennale passato dal 5 al 4,35 per cento. La motivazione è duplice. Da una parte c’è un calo dei tassi generalizzato derivato dall’aspettativa che hanno toccato il picco e che dal 2024 si tornerà a scendere. Dall’altra c’è certamente l’apprezzamento per una manovra prudente tanto che lo spread è calato vistosamente più del calo dei tassi.
Chiaramente il mercato non poteva conoscere la decisione di Moody’s e ritengo anzi che non si aspettava il cambiamento di outlook. Quindi ciò potrà ulteriormente dar forza al calo di tassi e spread. Occorre però sempre considerare che ci sono molte variabili pertanto nulla è scontato.
Come investire?
Certamente aumentano le probabilità che il picco dei tassi sia stato superato e quindi conviene ora aumentare le scadenze. Se prima conveniva rimanere su scadenze medie, non superando i 5 anni, già ora è possibile allungar a 10 e anche oltre per i meno avversi al rischio. Lo stesso vale sui conti deposito. Meglio puntare sulla scadenza lunga, quindi 5 anni, o almeno 3-4 anni. Su tale durata per es. il miglior conto deposito è Illimity che offre un 5,75%. In generale ci vuole meno disfattismo e creder di più nel paese.