Domani, martedì 13 novembre, sarà una data clou per le banche italiane. Molti istituti di credito italiano infatti annunceranno i risultati del terzo trimestre 2012.
Anzitutto i primi due Istituti: Unicredit e Intesa Sanpaolo, ma anche MontePaschi di Siena, Ubi Banca e il Banco Popolare. In pratica i primi 5 gruppi bancari nazionali (almeno quelle tipiche, escludendo quindi le banche di investimento come Mediobanca e quelle di promotori come Mediolanum).
Previsioni sui bilanci bancari
Le attese non sono buone. Ci si attende una riduzione del margine di interesse delle banche a causa del continuo calo dell’euribor, indice ormai inutile ma ancora utilizzato come benchmark per molti prodotti, ad iniziare da mutui e obbligazioni. Pesa inoltre la congiuntura economica ed il rischio di nuove svalutazioni nei crediti commerciali.
L’attività classica creditizia è quindi vista in calo. Potrebbero compensare i guadagni straordinari da trading, e soprattutto le rivalutazioni dei titoli in portafogli grazie soprattutto alla riduzione dello spread Btp Bund (le banche italiane sono i primi detentori di titoli di stato italiano).
Si tratta però di poste straordinarie. Per valutare i risultati e la loro sostenibilità nel medio-lungo periodo bisognerà fare attenzione al margine di interesse e agli accantonamenti per perdite su crediti (loss loan provision).
Si possono reperire in rete, anche sul sito di Borsa Italiana, i pareri di diversi analisti. Il consensus Bloomberg (una sorta di sintesi dei vari pareri degli analisti di mercato) stima per Unicredit un utile netto adjusted, ossia depurato dalle voci straordinarie, pari a 170,27 milioni di euro, con ricavi per 6,058 miliardi. Per Intesa i profitti netti adjusted sono attesi a quota 358 milioni con un margine di intermediazione a 4,153 miliardi.
I titoli bancari negli ultimi giorni hanno perso più del mercato. Alla luce dei risultati, le prossime due giornate saranno molto volatili. Per il piccolo risparmiatore è preferibile stare alla finestra e mantenere eventuali posizioni (salvo notizie clamorose). Chi vuole speculare potrà puntare su dati peggiori o migliori delle attese, anche utilizzando opzioni binarie.
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