E’ un momento difficile per l’investitore medio. Le Borse, dopo aver corso tanto, sembrano non esser più un rifugio così sicuro. Dopo le correzioni dovute prima al rischio politico (governo tedesco, elezioni italiane) poi ai dazi di Trump, è chiaro infatti che sui mercati azionari è tornata la volatilità e le azioni sono più rischiose. Del resto molti mercati (Usa, Germania, Giappone) sono ai massimi, il rischio anche solo di un grosso storno è altissimo.
D’altro canto però il mercato obbligazionario è ancora più rischioso. I tassi, soprattutto in Europa, si mantengono ai minimi, per cui non è il caso di assumersi rischi di futuri e probabili rialzi che ridurranno i prezzi delle obbligazioni. In generale i rendimenti di questi titoli non coprono dai rischi, situazione artificiosa creata dalle politiche delle banche centrali. Politiche ormai in esaurimento, ma finché non si vedranno i tassi salire, è prematuro anche provare ad investire in bond a tasso variabile.
Un investitore prudente, oggi più che mai, deve mantenere una buona quota di liquidità. Liquidità che da una parte può essere utile a cogliere occasioni createsi dagli storni sui mercati azionari. Dall’altra va investita su strumenti a breve come i conti deposito, ma anche polizze vita a gestione separata.
Polizze vita e conti deposito
Le gestioni delle polizze hanno infatti reso mediamente il 3% lordo nel 2017. Garantiscono il capitale, hanno battuto i BTp e non pagano il bollo. Occorre però fare attenzione ai costi e agli andamenti della gestione.
Altro vantaggio di questo strumento è di essere sostanzialmente immunizzate dal rischio del rialzo dei tassi che si potrebbe concretizzare nel prossimo periodo. Queste gestioni hanno un funzionamento che contabilizza i titoli al costo storico (e non ai valori di mercato). Inoltre il risultato netto realizzato viene consolidato e acquisito dall’assicurato e, come già detto, il ramo I non paga il bollo sugli investimenti (0,2% annuo).
Si tratta però di rendimenti lordi che vanno alleggeriti non solo dalle imposte (che mediamente sono sul 20%, essendo l’investimento sottostante misto con buona presenza di titoli di Stato) ma anche dai costi trattenuti dalla compagnia (molto variabili ), oltre dagli eventuali ma spesso alti caricamenti iniziali (chepossono sfiorare anche il 5%). Sono poi da considerare eventuali penali per riscatti anticipati.
Detto ciò, non è un caso che oggi le Compagnie non spingano questi prodotti e comincino a sospenderne la vendita o ad inserirle in prodotti multiramo (che investono quindi anche sulle unit linked).
Occorre poi fare attenzione perché, alla luce di alcune novità Ivass , i contratti potrebbero essere modificati e quindi accaparrarsi oggi le condizioni offerte potrebbe non essere una cattiva idea. Il 14 febbraio 2018 infatti l’Ivass ha reso possibile per le compagnie un nuovo sistema di calcolo dei rendimenti annui realizzati sulle gestioni separate.
L’alternativa è ricorrere ai conti deposito, ottimo strumento per parcheggiare la liquidità in attesa di tempi migliori, sfruttando possibilmente le varie promozioni offerte da alcune banche online. E’ il caso di:
- Widiba che offre un tasso di interesse dell’1,6% per 6 mesi a chi apre il conto corrente a zero spese
- Hello Bank, che tra le varie promo regala anche un tablet Samsung a chi apre il conto versando un minimo di 3.000 euro
- Che Banca con l’1% per 6 mesi
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