Il 2025 si sta rivelando un anno d’oro per i mercati azionari globali. I principali listini internazionali hanno registrato rialzi generalizzati, spinti da una combinazione di entusiasmo, solidità degli utili e aspettative di politica monetaria più accomodante. Ma dietro questo quadro euforico, le differenze tra aree geografiche e settori sono profonde — e cruciali per chi deve decidere dove investire oggi.
Cina: la rivincita (parziale) dopo anni difficili
Tra i protagonisti dell’anno c’è la Cina, con l’indice MSCI China (che include Hong Kong e Shanghai) in rialzo di oltre 30% da inizio anno.
«Il recupero è stato alimentato quasi esclusivamente dall’espansione dei multipli di valutazione — spiega l’analista finanziario Paolo Cardenà — mentre utili e dividendi hanno inciso molto meno».
In sostanza, gli investitori sono tornati sul mercato cinese non tanto per una crescita reale dei profitti, quanto per un miglioramento del sentiment dopo anni di deflussi e pessimismo. Le valutazioni depresse hanno attirato capitali, generando una corsa a ricomprare titoli sottovalutati.
Tuttavia, il rally cinese somiglia più a un re-rating — una rivalutazione delle aspettative — che all’inizio di un nuovo ciclo di crescita strutturale. Con un P/E intorno a 14 volte gli utili attesi, l’MSCI China non appare più così economico: la sostenibilità del rialzo dipenderà dalla capacità delle imprese di trasformare le riforme economiche in utili stabili e concreti.
Stati Uniti: la forza degli utili e della tecnologia
Sul fronte opposto, gli Stati Uniti continuano a mostrare la solidità che li contraddistingue.
La Borsa americana è cresciuta di circa 16% da inizio anno, ma — come sottolinea Pasquale Corvino, gestore di Zest+LFG — «il motore principale è la crescita degli utili, stimata attorno al 12%».
Dopo anni in cui Wall Street era spinta dall’espansione dei multipli, oggi la spinta arriva dai profitti veri. Le imprese statunitensi si confermano le più efficienti al mondo nel trasformare innovazione e produttività in risultati, grazie anche alla leadership in settori come tecnologia, intelligenza artificiale e sanità.
Lo S&P 500 tratta oggi a 23 volte gli utili attesi, ben al di sopra della media decennale di 18. Questo significa che i margini per un’ulteriore espansione dei multipli sono limitati: la prosecuzione del rally dipenderà dall’andamento degli utili e dalla capacità di battere le attese.

Europa e Regno Unito: dividendi e difensività
Nell’area euro e nel Regno Unito, invece, la storia è diversa.
La crescita dei listini è stata più moderata e, come osserva Cardenà, «il contributo dei dividendi resta determinante, confermando la vocazione più matura e difensiva di questi mercati».
L’Europa continua a offrire rendimenti da dividendo superiori alla media globale, spesso tra il 3% e il 5% annuo, e valutazioni più contenute rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, la mancanza di grandi motori di crescita e il rallentamento industriale rendono il Vecchio Continente meno dinamico ma più stabile, adatto agli investitori orientati al reddito e alla conservazione del capitale.
Emergenti e Asia ex Giappone: il ritorno dell’interesse
Oltre alla Cina, anche i mercati emergenti e l’Asia ex Giappone mostrano segnali di risveglio.
Gli investitori internazionali, attratti da valutazioni basse e valute più stabili, stanno tornando a guardare queste aree. La combinazione di crescita economica più sostenuta, riforme strutturali e rendimenti reali più elevati potrebbe favorirne la performance nei prossimi trimestri, se la volatilità valutaria resterà contenuta.
Un mercato dominato dalle aspettative
Nel complesso, il 2025 appare come un anno di rivalutazione del rischio: i mercati scontano uno scenario di atterraggio morbido dell’economia globale, inflazione sotto controllo e tassi in discesa.
Ma, come ammonisce Corvino, «assistiamo a una fase di euforia in cui alcune nicchie di mercato hanno ormai raggiunto livelli valutativi difficilmente giustificabili».
L’intelligenza artificiale e la tecnologia restano temi dominanti, ma i prezzi elevati di molti titoli suggeriscono prudenza e selettività. Gli investitori dovrebbero guardare a settori con crescita reale degli utili, non solo a quelli favoriti dal momento.
Dove guardare oggi
- Stati Uniti: selettività su società con crescita degli utili reale e bilanci solidi, soprattutto tech e healthcare.
- Cina e Asia emergente: opportunità di medio periodo, ma con attenzione ai rischi geopolitici e regolatori.
- Europa: interessante per chi cerca dividendi elevati e volatilità contenuta.
- Tematici globali: intelligenza artificiale, transizione energetica, sanità e infrastrutture digitali.
Il 2025 è l’anno dell’euforia, ma anche della divergenza: tra mercati che crescono per utili e mercati che salgono per aspettative.
Investire oggi nell’azionario richiede disciplina e consapevolezza: non basta seguire la corrente, serve distinguere i rally sostenibili da quelli guidati dall’emotività.
La chiave, come sempre, sarà scegliere qualità e prospettiva, non solo momentum. Prima di investire è fondamentale capire i mercati e le logiche di investimento, ti consiglio la lettura di Impara a Investire come i Guru.