I conti correnti sono ormai uno strumento necessario, a maggior ragione oggi con l’uso del contante limitato ad operazioni di massimo 1.000 euro. Da sempre le banche sono criticate per gli alti costi sui conti, negli ultimi anni però è indubbio che la competizione è migliorata e sono stati presentati sul mercato diversi prodotti a zero spese.
I principali costi del conto corrente
Non sempre è facile capire quanto si paga per un conto, ci sono infatti molte voci che vanno ad influire sulla spesa totale. Oggi molti prodotti presentano canoni mensili che includono tutta una serie di servizi, anche in questi casi però una parte delle spese può aggiungersi al canone.
- Spese fisse di gestione: la banca può richiederle al cliente indipendentemente dalle modalità/intensità di utilizzo del conto corrente
- Canone periodico o a forfait: richiesto per la tenuta del conto corrente – può essere mensile/trimestrale/semestrale o annuale – può includere un certo numero di operazioni “a forfait”
- Spese per singole operazioni non comprese nel canone: commissioni di registrazione in estratto conto di ciascuna operazione eccedente il forfait o non compresa nel canone
- Spese di esecuzione delle operazioni: esempio spese per eseguire un bonifico, spese per prelevare con il bancomat o la carta di credito o per effettuare un pagamento POS, spese per eseguire il pagamento di un ordine permanente
- Spese di invio dell’estratto conto: l‘estratto può essere richiesto a mese, a trimestre, a semestre o anche una volta all‘anno. Meglio puntare sull’estratto online piuttosto che il cartaceo via posta
- Spese di liquidazione o di chiusura periodica: vengono calcolate al momento del conteggio periodico degli interessi (in genere ogni trimestre)
- Spese di estinzione c/c: le spese di chiusura definitiva del conto, la banca non può più richiederle quando si estingue il conto
- Spese invio documentazione: possono essere richieste quando la banca invia le copie contabili delle operazioni eseguite o quando invia le comunicazioni cd. “di trasparenza”
- Spese annuali della carta (pago)bancomat: vi sono banche che le fanno pagare, altre no
- Prelievo contante allo sportello: commissione richiesta per prelievo di contante allo sportello
- Spese di custodia titoli: quando si possiede un conto (o deposito) titoli – percepite dalla banca periodicamente (p.es. trimestre/semestre o anno)
- Imposta di bollo per invio estratto c/c: imposta dovuta allo Stato per ogni rapporto di conto corrente, attualmente pari a 34,20 euro per anno (per giacenze medie superiori a 5.000€)
- Imposta di bollo per estratto conto titoli: imposta dovuta allo Stato per ogni custodia titoli, attualmente pari a 0,15% del valore di mercato dei titoli
Conti correnti a zero spese
Difficile quindi districarsi tra le numerose voci di spesa dei conti. L’opzione migliore rimangono i conti correnti online spesso a zero spese. Tra i principali e i più conosciuti:
- Conto Corrente Arancio: il noto conto della zucca. Zero spese e bollo pagato dalla banca
- You Banking: conto a zero spese del Gruppo Banco Popolare (quarto gruppo bancario italiano). Anche in questo caso il bollo viene pagato dalla banca. Una volta aperto online, si può operare anche tramite filiale
- Che Banca: offre un nuovo conto a zero spese, ma solo se si opera completamente online
- Fineco: il migliore per chi vuole fare trading. Zero spese, si paga solo il bollo.