Parli di investimenti obbligazionari e subito, come un riflesso condizionato, scatta il timore del rialzo dei tassi. Il comparto del reddito fisso si muove con una logica elementare: più salgono i tassi, più si deprezzano i bond. Soprattutto per le scadenze più lunghe. E il rischio di perdite in conto capitale cresce. Per ovviare a tutto questo sta prendendo piede una strategia dal nome complicato: “unconstrained”. Questo approccio consente semplicemente più libertà di azione ai gestori con strategie anche al ribasso sui bond oppure con combinazioni (attraverso derivati) che consentono di guadagnare anche con i tassi al rialzo.
Vero che il rialzo dei tassi americani, dopo il casino politico sul default, sembra più lontano e rinviato al 2014. E vero anche che la Bce ha confermato di essere pronta a fornire liquidità al sistema e che i tassi resteranno bassi ancora a lungo. Ma gli investitori si stanno già muovendo in quest’ottica.
Lo scenario di rialzo dei tassi contagia anche il mondo degli Etf obbligazionari. Basta monitorare gli scambi sugli indici-clone emessi nel segmento dei titoli sovrani per capire che gli investitori, retail e istituzionali, puntano su un progressivo rialzo del costo del denaro dopo anni di liquidità senza limiti.
L’attenzione dei risparmiatori, in termini di volumi scambiati, si concentra su due tipologie: gli Etf legati ai titoli sovrani a breve scadenza (quelli meno sensibili alle fluttuazioni di prezzo) e gli Etf che scommettono sul ribasso di Bund e BTp. Secondo l’ultima analisi degli scambi, realizzata da Consultique, emerge che per quanto riguarda l’ambito del debito governativo tra gli Etf più scambiati, rispettivamente con 1,8 e 1,5 milioni di controvalore medio, spiccano i “cloni” di Lyxor che sono posizionati short a leva rispettivamente sul Bund e sul BTp. Nella classifica dei più scambiati troviamo anche gli Etf che puntano sulle scadenze a 3-5 anni e quelli a 1-3 anni: si tratta di scadenze brevi, che attutiscono meglio l’impatto di un rialzo dei tassi. Insomma, la scommessa dei risparmiatori è a senso unico.
I consigli
Mantenere quindi una duration leggermente corta sui portafogli ed in particolare sui mercati “core” dell’area euro. È importante però in un’asset allocation o in una posizione di duration sull’area euro fare attenzione a quanto sta succedendo anche negli Stati Uniti.
Meglio, quindi, continuare a cercare valore negli extrarendimenti dei titoli governativi dei paesi periferici europei? Italia e Spagna offrono ancora uno spread interessante rispetto al Bund e quindi devono ricoprire una posizione importante nel portafoglio Naturalmente però i portafogli devono essere diversificati, anche le obbligazioni societarie sono un elemento importante da inserire in portafogli di reddito fisso.
Intanto il super-euro torna prepotentemente alla ribalta. La moneta unica si avvicina a 1,40: per molte case di investimento una soglia troppo elevata. Un’occasione per i risparmiatori per diversificare in altre valute, a partire dal dollaro.