L’aumento dei tassi di interesse nell’ultimo anno ha reso più attraente una particolare categoria di certificati, introdotta al pubblico retail italiano solo a partire da febbraio 2022: le credit linked note. Inizialmente riservati agli investitori professionali, questi certificati hanno come sottostante il mercato obbligazionario, a differenza dei tradizionali certificati legati a indici, azioni, valute o materie prime.
I premi periodici e il rimborso del capitale alla scadenza dipendono dal fatto che le obbligazioni collegate a questi titoli non subiscano eventi avversi come il ritardo nel pagamento della cedola, la ristrutturazione del debito o il default (eventi di credito). In passato, queste note erano legate solo a obbligazioni senior, ma recentemente sono state estese anche a bond subordinati. Nel 2023, sono stati collocati titoli primari per 1,3 miliardi di euro, mentre sul mercato secondario ne sono quotati circa cinquanta, risultando più liquidi.
Su Eurotlx a Milano, Bnp Paribas ha recentemente lanciato sei nuovi certificati con sottostanti emissioni di Mediobanca, UniCredit e Intesa Sanpaolo. Gli investitori possono scegliere tra sottostanti legati a bond subordinati, offrendo un premio fisso annuo tra il 5% e il 5,12%, o a bond senior, con un premio fisso annuo tra il 3,90% e il 4%, entrambi con le solite caratteristiche tecniche.
Questi strumenti, con una durata di sette anni, possono essere rimborsati anticipatamente alla fine del 2026, garantendo il rimborso del 100% del nozionale, e sono destinati a investitori privati o più esperti. Mentre offrono l’accesso al mercato dei bond subordinati con tagli più bassi rispetto a quelli spesso richiesti (nell’ordine dei 100mila euro), presentano un doppio rischio per gli investitori: il fallimento dell’emittente del certificato e il default di chi ha emesso il bond, motivo per cui le cedole pagate sono più elevate rispetto a un’obbligazione tradizionale.
L’evento avverso, rappresentato da sette possibili eventi di credito, come insolvenza, ristrutturazione o mancato pagamento di cedole, può interrompere il certificato e il pagamento dei premi. In caso di default, l’investitore può ottenere il rimborso del nozionale moltiplicato per il tasso di recupero, fissato durante un’asta organizzata dal comitato internazionale Isda. Va notato che il capitale non può essere garantito.