L’argentina è uno Stato abituato al fallimento. L’unico nel 2001 è stato il più grande default della storia ed ha colpito anche molti italiani che acquistarono obbligazioni argentine. Dopo quel fallimento, grazie anche alle condizioni capestro verso gli obbligazionisti e gli altri creditori, l’Argentina è tornata a crescere significativamente.
Ma le cose ora stanno cambiando. L’economia è ormai ferma e le politiche populiste per cercare di alimentarla (tramite emissione di liquidità da parte della banca centrale) ha alimentato un’inflazione ormai galoppante. Il dato ufficiale la dà al 10%, ma da analisti esterni viene ritenuto più realistico un 25%.
Il governo argentino ha reagito cercando di limitare le importazioni (tassate) e la circolazione del dollaro. Gli analisti vedono sempre più nero. I credit default swap sono raddoppiati fino a toccare i 2.358 punti base, il doppio di quanto fece la Grecia. Il nuovo fallimento dell’Argentina sembra ormai prossimo, probabilmente le elezioni di ottobre saranno l’effetto scatenante. Comunque brutte notizie per i pochi detentori di obbligazioni argentine che ancora cercano di ottenere il rimborso.