Si allungano i termini per poter richiedere la rivalutazione delle criptoattività detenute al 1° gennaio 2023, una sorta di affrancamento fiscale simile a quello fatto più volte per i fondi di investimento, introdotto con l’ultima legge di bilancio. La scadenza slitta al 15 novembre dalla precedente 30 giugno 2023, poi differito al 30 settembre.
Invece la scadenza per regolarizzare le cripto attività detenute entro il 31 dicembre 2021, non dichiarate in RW, è fissata al 30 novembre.
Per quanto riguarda la rivalutazione, è possibile fissare il valore delle cripto detenute a quello di inizio anno versando una imposta sostituiva del 14% sull’intero valore. Si potranno rivalutare sia le cripto-valute sia le altre cripto-attività i cui redditi sono oggi considerati tassabili (ad esempio i non fungible token e gli utility token), escluse – come precisato dalla bozza di circolare – le rappresentazioni digitali di strumenti finanziari. L’opzione è irrevocabile.
Il contribuente che detiene più cripto-attività può scegliere quali rivalutare, ma, fatta questa scelta, deve rivalutare l’intera quantità di tale attività aventi la medesima denominazione. Viene anche precisato che il valore delle cripto-attività sui cui applicare l’imposta sostitutiva deve essere rilevato dalla piattaforma dell’exchange dove è avvenuto l’acquisto delle stesse. Qualora non sia possibile rilevare il valore al 1° gennaio 2023 dalla piattaforma di acquisto il valore potrà essere rilevato da analoga piattaforma dove le medesime cripto-attività siano negoziate.
Il versamento dell’imposta sostitutiva può avvenire in unica soluzione entro il 15 novembre oppure ratealmente, fino a un massimo di tre rate annuali di uguale importo; la prima, appunto, entro il 15 novembre 2023, la seconda e la terza entro rispettivamente entro il 15 novembre 2024 e 15 novembre 2025. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo.
Per il versamento dell’imposta mediante modello F24 è stato istituito, con la risoluzione 36/E del 2023, il codice tributo “1717”. La risoluzione specifica che nel campo «Anno di riferimento», si deve indicare quello per cui si effettua il versamento (presumibilmente, 2023). Inoltre, viene precisato che gli eventuali interessi dovuti per la rateazione sono cumulati al tributo stesso. I dati relativi alla rivalutazione saranno indicati nella dichiarazione dei redditi 2024 per il 2023. Gli effetti della rivalutazione si producono con il versamento dell’imposta sostitutiva o della prima rata entro il 15 novembre e riguardano anche le attività non più detenute a tale data. In altri termini, nel fare la dichiarazione dei redditi 2024 per il 2023 il calcolo delle plusvalenze terrà conto dei nuovi valori per tutte le operazioni dell’anno. Tuttavia, va tenuto presente l’assunzione del valore rideterminato come costo d’acquisto rideterminato non consente il realizzo di minusvalenze.
Ricordo che oltre all’affrancamento e la sanatoria per gli anni passati, la legge di Bilancio ha introdotto tutte le specifiche per la tassazione di Bitcoin e Co., dalla dichiarazione fiscale in RW alla tassazione delle plusvalenze. Sul punto invito a leggere la guida Tassazione Bitcoin e Cripto 2023