Bologna – Prometteva rendimenti elevati e investimenti etici nel campo delle energie rinnovabili, ma dietro la facciata “green” si celava, secondo gli inquirenti, una complessa rete di società e conti correnti utilizzati per frodare gli investitori. È quanto emerge dall’“Operazione Cagliostro”, l’indagine coordinata dalla Procura di Bologna che ha portato al sequestro preventivo del sito Voltaiko.com e di 95 conti correnti riconducibili a società e persone coinvolte.
La promessa dell’investimento sostenibile
Il sito Voltaiko.com si presentava come una piattaforma d’investimento innovativa nel settore del fotovoltaico. Sul web, la società si descriveva come parte di un gruppo internazionale con sedi in via Monte Napoleone a Milano e nel Regno Unito – attraverso entità come Voltaiko Holding Ltd e Voltaiko Group Limited.
Con un linguaggio accattivante e riferimenti alla sostenibilità ambientale, la piattaforma proponeva rendimenti “sicuri e sostenibili”, attirando risparmiatori interessati a coniugare etica e profitto.
I segnali d’allarme sul web
Eppure, già dal 2023, in rete si moltiplicavano le segnalazioni di utenti insoddisfatti. Numerose recensioni negative e testimonianze online denunciavano ritardi nei pagamenti, difficoltà nel ritiro dei rendimenti promessi e una generale mancanza di trasparenza. Anche alcuni portali di analisi finanziaria avevano evidenziato anomalie nella struttura societaria del gruppo e nei suoi canali di comunicazione.
L’indagine e i sequestri
Le segnalazioni si sono ora tradotte in un’indagine formale. Il sostituto procuratore Marco Imperato della Procura di Bologna ha coordinato le operazioni che ieri hanno portato al sequestro preventivo del dominio Voltaiko.com e dei conti correnti legati agli indagati, una decina in totale.
L’operazione è stata condotta dal Nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro per la sicurezza cibernetica dell’Emilia-Romagna, con la collaborazione di reparti territoriali a Milano e Rimini.
Il fenomeno delle truffe “green”
Il caso Voltaiko si inserisce in un fenomeno sempre più diffuso: quello delle truffe d’investimento a tema ambientale, che sfruttano il crescente interesse per la sostenibilità e la transizione energetica.
Siti e piattaforme che si presentano come promotori di progetti ecologici promettono guadagni “sicuri”, ma spesso dietro si nascondono schema piramidali o società fantasma. Le autorità raccomandano di verificare sempre l’iscrizione degli intermediari presso gli albi ufficiali Consob o OAM, diffidando di offerte troppo vantaggiose o provenienti da società con sede all’estero.
L’“Operazione Cagliostro” rappresenta un nuovo monito per i piccoli investitori: la prudenza è fondamentale anche quando un progetto si ammanta di finalità etiche o ambientali. Come ricordano gli investigatori, “nessun investimento sostenibile può prescindere dalla trasparenza e dalla legalità”.