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Le obbligazioni a lunga scadenza dai Btp a 30 anni alle perpetue

Posted on 05/06/201318/09/2013 by Luca

La riduzione dei rendimenti delle obbligazioni sui mercati finanziari sta spingendo gli investitori a cercare titoli più rischiosi, in certi casi allungando le scadenze, in altri selezionando titoli particolari (es. il bond subordinato Mediobanca Carattere, Mediobanca Sintesi o Imi in lire turche).

Banche e società a loro volta sfruttano il periodo per collocare nuovi titoli che possano attrarre questa tipologia di investitori. Per gli emittenti infatti è l’occasione di indebitarsi a costi ridotti dopo un paio di anni di difficoltà.

L’Italia ha appena collocato il Btp a 30 anni con rendimenti di poco inferiori al 5%. Ma nel 2013 ci sono stati altri 14 collocamenti di bond trentennali in Europa (escludendo le obbligazioni perpetue e quelle con clausole di rimborso anticipato): sei dall’Irlanda, quattro dalla Francia, tre dalle banche olandesi e francesi. In molti credono che questo trend continuerà, per lo meno finché le Banche Centrali continueranno a immettere liquidità sui mercati.

Gli investitori alla ricerca di rendimenti più alti devono però fare bene i conti. Per esempio il Btp 01/09/2040 ha un rendimento a scadenza del 4,70% lordo.  Ma per effetto della duration basta una variazione di un punto percentuale dei tassi di mercato per far scendere la quotazione del titolo di circa il 15%. Gli investitori devono infatti ricordare che questo titolo rendeva il 5,7% non più tardi di fine 2012, e addirittura il 7,6% a fine 2011.

Obbligazioni 30 anni

Il gioco vale quindi la candela solo se si è disposti a portare il titolo a scadenza, fregandosene degli andamenti di mercato. Anche se sarebbe più opportuno monitorare questi titoli in modo da uscire non appena cambia il trend.

Se poi per il Btp i rendimenti offerti valgono una scommessa, altri titoli nemmeno valgono la pena di essere considerati. Il titolo francese con scadenza 2060 rende solo il 3% e perderebbe il 25% del suo valore con una variazione dei tassi di mercato dell’1%.

Queste obbligazioni a lungo termine sono in genere scelti dagli investitori istituzionali, soprattutto dai fondi pensione che pianificano flussi di pagamento a lungo termine. Per i piccoli investitori hanno senso solo in chiave speculativa di breve termine.

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