Con oltre 19 mila miliardi di dollari di patrimonio gestito a livello globale, gli ETF (Exchange Traded Fund) si confermano uno dei pilastri dell’industria del risparmio gestito. Da strumenti inizialmente considerati “di nicchia”, gli ETF sono oggi diventati veicoli centrali per la costruzione di portafogli efficienti, liquidi e resilienti, sia per investitori retail evoluti sia per professionisti.
La crescita non mostra segni di rallentamento e i numeri più recenti lo confermano.
ETF: numeri globali e trend di crescita
Dall’inizio dell’anno, la raccolta globale in ETF ha superato i 2.000 miliardi di dollari, trainata in larga parte dall’azionario, che rappresenta oltre il 60% dei flussi. Il reddito fisso ha attratto circa 860 miliardi di dollari, mentre commodity e investimenti alternativi hanno superato i 175 miliardi.
A guidare la crescita è stato soprattutto il mercato statunitense, sostenuto:
- dal tema dell’intelligenza artificiale
- dalla forza delle mega-cap tecnologiche
- dalla capacità degli ETF di intercettare rapidamente i grandi trend strutturali
Questo conferma il ruolo degli ETF come strumento privilegiato per investire su innovazione, tecnologia e trasformazioni economiche di lungo periodo.
Il mercato europeo degli ETF accelera
Anche in Europa l’industria degli ETF continua a espandersi. Nei primi undici mesi dell’anno:
- la raccolta ha superato 300 miliardi di euro
- 227 miliardi sono confluiti negli ETF azionari
- oltre 70 miliardi nel reddito fisso
Il patrimonio complessivo europeo ha così raggiunto 2.540 miliardi di euro.
Secondo la ricerca People and Money 2025, il numero di investitori europei in ETF ha raggiunto quasi 33 milioni, in crescita del 69% rispetto al 2022, con 21 milioni di potenziali nuovi investitori pronti a entrare nei prossimi 12 mesi.
ETF in Italia: un mercato in forte espansione
L’Italia è oggi il quarto Paese europeo per numero di investitori in ETF, con circa 2,4 milioni di persone già attive. Le stime indicano che entro i prossimi 12 mesi potrebbero diventare 3,5 milioni, con un incremento di circa il 50%.
A colpire è soprattutto il profilo dei nuovi investitori:
- maggiore presenza di giovani
- crescente partecipazione femminile
- il 41% è alla prima esperienza nel mondo degli investimenti
Segno che gli ETF stanno diventando uno strumento di accesso naturale ai mercati finanziari.
Perché gli ETF piacciono agli investitori evoluti
Il successo degli ETF non è casuale. Tra i principali fattori strutturali:
- trasparenza (composizione e replica chiare)
- efficienza dei costi rispetto ai fondi tradizionali
- elevata liquidità
- facilità di utilizzo anche in ottica di asset allocation
A questi si aggiungono:
- l’evoluzione normativa
- la diffusione della consulenza indipendente
- la crescita delle piattaforme digitali
Tutti elementi che stanno ridefinendo l’approccio alla pianificazione finanziaria.
Non solo ETF passivi: l’esplosione dei nuovi prodotti
Negli ultimi anni l’offerta di ETF si è ampliata in modo significativo. Accanto ai classici ETF a replica passiva, oggi troviamo:
🔹 Smart beta ETF
ETF che selezionano i titoli non solo per capitalizzazione, ma anche per:
- valore
- dividendi
- qualità
- bassa volatilità
🔹 ETF settoriali e tematici
Strumenti focalizzati su:
- tecnologia
- intelligenza artificiale
- energia
- sanità
- transizione climatica
🔹 ETF immobiliari e alternativi
Espongono a:
- real estate
- commodity
- strategie alternative
🔹 ETF attivi
Non replicano passivamente un indice, ma cercano di battere il mercato attraverso la gestione attiva.
Questa abbondanza di scelta, se da un lato amplia le opportunità, dall’altro rende più complessa la selezione, soprattutto per chi costruisce portafogli articolati.
Il ruolo della consulenza: non solo scelta, ma disciplina
Con l’aumento dell’offerta, la consulenza finanziaria diventa sempre più centrale. Non solo per scegliere gli ETF giusti, ma anche per gestire il comportamento dell’investitore nel tempo.
L’investimento non è una gara di breve periodo, ma una maratona:
- fasi di volatilità
- momenti di euforia
- inevitabili drawdown
In questo contesto, la disciplina e la coerenza con gli obiettivi contano quanto la selezione degli strumenti.
ETF e PAC: il piano di accumulo come alleato
Una soluzione sempre più utilizzata per ridurre il rischio di market timing è il PAC (Piano di Accumulo del Capitale) in ETF.
Si tratta di:
- investimenti periodici
- importi costanti
- approccio sistematico ai mercati
Il PAC:
- riduce l’impatto dell’emotività
- migliora la disciplina
- è già molto diffuso in Germania
- sta iniziando a svilupparsi anche in Italia, grazie a broker con costi bassi o nulli
Tuttavia, la semplicità operativa non elimina i rischi di mercato, che vanno sempre compresi e gestiti.
ETF come architrave del portafoglio moderno
Gli ETF non sono più solo strumenti “passivi”, ma mattoni fondamentali della costruzione di portafogli efficienti. La loro evoluzione li rende adatti:
- sia a strategie core di lungo periodo
- sia a esposizioni tattiche e tematiche
Il vero valore, per l’investitore consapevole, sta nel saperli usare con criterio, all’interno di una strategia coerente con i propri obiettivi, orizzonte temporale e tolleranza al rischio.
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