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Buoni Fruttiferi Postali BFP3x4 – meglio i Btp o i depositi

Posted on 02/10/201202/10/2012 by Luca

L’ultima serie di buoni fruttiferi postali denominanta BFP 3×4 è stata riproposta ad ottobre ma con tassi in discesa dello 0,25 – 0,5% in base alle scadenze.

 

Cosa sono i buoni postali BFP3x4

I buoni 3×4 sono un investimento destinato al lungo periodo, con scadenza massima 12 anni. Ma la vera particolarità è che rimborsano gli interessi ogni 3 anni.
Si possono estinguere anticipatamente in ogni momento, ma solo dopo le scadenze triennali si possono ottenere gli interessi.

 

Tassi di interesse

Nell’immagine sono riportati i rendimenti del Bfp3x4. Come si vede ogni 3 anni vengono pagati gli interessi. Nel mese di ottobre i tassi hanno subito un taglio netto: -0,25% la scadenza a 3 anni, -0,5% le altre scadenze.

Buoni postali Bfp3x4

Considera che la scadenza a 12 anni dà un 4% lordo, pari al 3,5% netto. Attualmente già il Btp in scadenza ad agosto 2018 (6 anni) offre un analogo rendimento netto.  A 12 anni il BTp 1/3/2025  offre il 4,63% nett0.

Il rendimento quindi non è vantaggioso. C’è poi un altro elemento a sfavore di questi buoni postali. Con il Btp certo si è soggetti a oscillazioni nel prezzo, ma si percepisce una rendita periodica sicura pagata semestralmente. I Bfp 3×4 invece pagano interessi solo ogni 3 anni. Se per esempio ti servissero soldi dopo 8 anni, riceverai il capitale, ma perderai gli interessi maturati negli ultimi due anni.

In questo momento è preferibile investire a breve ( 12 mesi )  sui conti deposito sicuri ( YouBanking del Banco Popolare 3,5% senza bollo, Conto Arancio 3,5%), e per scadenze oltre 3 anni puntare sui Btp.

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2 thoughts on “Buoni Fruttiferi Postali BFP3x4 – meglio i Btp o i depositi”

  1. Mirko ha detto:
    03/10/2012 alle 08:46

    Piuttosto che questi, io consiglio quelli legati all’inflazione, sempre di Poste Italiane.
    Hanno molti vantaggi se si vuole un investimento tranuillo.
    1) Sono garantiti 2 volte : dalla Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta garantita dallo Stato italiano.
    2) Sono indicizzati all’inflazione italiana, più uno spread. A volte molto vantaggioso.
    3) Si comprano e vendono a tranches da 250 euro. Quindi comodissime.
    4) Non subiscono la speculazione dello spread perchè quotano sempre 100, anche se lo spread sui BTP fosse a 600 e quindi i relativi prezzi in calo di un bel po’.
    5) Durano 10 anni, ma si possono vendere quando si vuole. Se entro i 18 mesi non si prende la rivalutazione. Se dopo, la si prende dall’inizio. Si possono fare anche disinvestimenti parziali appunto a multipli di 250 euro.
    6) Esce una serie diversa, con interessi diversi ogni mese. Vengono venduti quel mese e poi basta. Trascorsi i 18 mesi però se la nuova serie del mese è più conveniente di quelli vecchi in portafoglio, si possono vendere i vecchi e passare ai nuovi.
    7) Non hanno spese di acquisto/vendita, gestione o commissioni. Basta aprire un libretto postale, completamente gratuito.

    Insomma a mio parere, sempre come investimento tranquillo, sono veramente ottimi. Guradate ad esempio i tassi di quelli usciti a dicembre 2011.

    Rispondi
  2. Mirko ha detto:
    03/10/2012 alle 08:57

    Ecco quà i rendimenti, per i 10 anni, della serie J19 del dicembre 2011.
    Oggi ovviamente sono più bassi.
    Oltre a questo interesse fisso, c’è poi la rivalutazione all’inflazione italiana.
    Se questa fosse un 2%, si partirebbe quindi con un totale di 3,80% il primo anno, per finire con un 5% al decimo. Con la certezza, se l’Italia andasse a rotoli, di vendere SEMPRE a 100. Mentre coi BTP si rischia di vendere a 90 o ancora meno !!

    1,80%
    1,90%
    2,00%
    2,10%
    2,20%
    2,20%
    2,30%
    2,50%
    2,75%
    3,00%

    Rispondi

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