Il 32% dei contenuti pubblicati dai fininfluencer rappresenta autentiche raccomandazioni di investimento, mentre solo nel 20% dei casi vengono fornite informazioni dettagliate sull’autore del post, dal suo status professionale fino a eventuali compensi. Questi dati emergono da uno studio condotto dal Cfa Institute, affiliato di Cfa Society, la comunità globale di professionisti certificati nel campo finanziario.
Il rapporto, intitolato “The Fininfluencer Appeal: Investing in the Age of Social Media”, si concentra sul ruolo dei fininfluencer e il loro impatto sui comportamenti della generazione Z, compresa tra i 18 e i 25 anni, nei mercati di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi, analizzando le piattaforme social TikTok, YouTube e Instagram.
Il tema delle raccomandazioni di investimento assume particolare rilevanza, come sottolineato anche dal recente avvertimento dell’Esma, e il report del Cfa sottolinea la necessità di definire in modo più preciso questo concetto. Le differenze nelle concezioni di raccomandazioni di investimento tra l’Europa, ispirata dalla Mifid, e gli Stati Uniti sono evidenziate, sottolineando la necessità di una chiara definizione condivisa.
L’analisi del Cfa considera tre macroaree di attività dei fininfluencer: raccomandazioni di investimento, promozioni (suggerimenti su specifici strumenti finanziari sponsorizzati) e guide (indicazioni generali su strategie di investimento). I contenuti dei fininfluencer, facilmente accessibili e spesso corredati di spiegazioni sui termini finanziari, dedicano il 17% agli investimenti in azioni, il 16% ai fondi indicizzati e il 15% agli ETF. Tuttavia, argomenti più complessi, come gli investimenti alternativi, occupano solo il 3% degli spazi.
Sorprendentemente, le criptovalute non occupano una posizione di rilievo tra gli strumenti più trattati, nonostante le aspettative reali considerando il pubblico giovane coinvolto. Lo studio fornisce anche spunti di riflessione per le autorità, invitandole a instaurare un dialogo costante con i fininfluencer per ottimizzare il settore, concentrandosi sulla trasparenza e la divulgazione di potenziali conflitti di interesse. Giuliano Palumbo, Cfa, Presidente di Cfa Society Italy, sottolinea l’importanza della definizione chiara delle raccomandazioni di investimento da parte dei regolatori e della stretta collaborazione tra aziende, piattaforme social e fininfluencer per garantire il pieno rispetto delle regole e la consapevolezza degli investitori.
In attesa della regolamentazione, che comunque da sola non basta, occorre prestare attenzione ai consigli di investimento online, pure su questo blog mi viene da dire. Farsi un’idea e soprattutto basi solide, questi i migliori libri per imparare a investire.