Il rialzo in corso dei tassi interbancari si sta già facendo sentire sulle nuove offerte di mutui ipotecari per l’acquisto di un immobile. E, soprattutto, potrebbe farsi sentire ancora di più nei mesi a venire. Quindi in questo momento più che mai chi sta pensando di acquistare casa nel 2022 o surrogare il suo mutuo, deve verificare le evoluzioni del mercato.
Il primo grande cambiamento, già visibile, riguarda l’aumento del costo dei nuovi mutui a tasso fisso. Essi infatti sono legati (fino al giorno della stipula) agli indici Eurirs, che sintetizzano quanto costa il denaro sul mercato interbancario per le scadenze medio-lunghe. L’Eurirs a 20 anni per esempio, 12 mesi fa era allo 0,21%, il primo di febbraio ha superato lo 0,6 per arrivare all’1% tondo a fine mese. Il movimento di mercato è in armonia con la crescita dell’inflazione, che nell’Eurozona è balzata al 5,1% a gennaio su base annua.
Dai comparatori online si vede già l’aumento dei tassi sui mutui casa. Ma è solo l’inizio, probabilmente molte banche nel prossimo mese di marzo non aumenteranno solo per adeguarsi ai nuovi indici di mercato, ma scottate dall’aumento repentino di febbraio, cercheranno di anticipare futuri movimenti. Si attendono quindi risalite importanti per il tasso fisso. Questo perché la maggior parte delle banche offrono prodotti a tasso finito nei quali il cliente non conosce quale sia la componente dello spread bancario e quale sia quella dell’Eurirs.
La forchetta tra fisso e variabile si sta ampliando e questo perché gli Euribor – gli indici interbancari che impattano invece sulle rate dei mutui a tasso variabile – sono anch’essi previsti in rialzo ma al momento sono ancora fermi ai minimi (-0,54% a 1 e 3 mesi). Per questo motivo aumenta la quota (anche se leggermente) di chi chiede una rata variabile sensibilmente più bassa ora. Ma senza considerare il forte rischio, quasi certezza, sullo scenario che vede anche gli Euribor, e quindi le rate dei variabili, potenzialmente aumentare nei prossimi anni.
Difficile far previsioni sui tassi euribor (che presto verranno sostituiti). La stessa guerra in Ucraina potrebbe aver rinviato gli interventi di quest’anno da parte della BCE, pertanto il tasso ufficiale, a cui è sempre collegato l’euribor, potrà mantenersi stabile per tutto il 2022. Ma inevitabilmente i tassi a breve saliranno nel giro di due anni essendo da tempo ai minimi storici. Occorre quindi prevalutare l’impatto sulla rata futura e soprattutto la sua sostenibilità. Puoi leggere tutte gli aspetti da valutare prima di chiedere un mutuo in banca sulla guida ai mutui.