Il 2015 si apre nel segno della totale incertezza per i mercati finanziari, in particolare per quelli europei. La politica monetaria della Bce, la caduta del petrolio e il deprezzamento dell’euro sono stati i fattori che hanno contraddistinto la fine del 2014 e che si ripresentano ora. Ma con un’importante incognita in più legata al voto in Grecia.
Due giorni sono da segnare sul calendario degli investitori:
- il 22 gennaio è in programma il primo board della BCE dell’anno
- il 25 gennaio si terranno le elezioni greche
L’attenzione degli analisti finanziari e degli investitori da mesi si concentra sulla possibilità che venga effettivamente lanciato il quantitative easing in Europa, vale a dire il programma di acquisto di titoli di stato. I prezzi delle obbligazioni, in particolare dei titoli di Stato, ormai riflettono abbondantemente l’attesa tanto che i tassi di interesse su Bot e Btp sono ai minimi storici nonostante la situazione del debito pubblico e dell’andamento economico dell’Italia non sia per nulla migliorata dalle turbolenze di fine 2011 (quando lo spread schizzò ai massimi).
La maggioranza delle previsioni non si attende il lancio a gennaio, si parla infatti soprattutto di marzo, quando saranno meglio noti i dati consuntivi del 2014 e le attese per il nuovo anno. Il problema è che ora il voto anticipato in Grecia potrebbe complicare la posizione di Draghi e ritardare ulteriormente le decisioni, cosa che non sarebbe gradita ai mercati. L’incertezza su una mossa ormai attesa potrebbe quindi muovere i mercati in questo inizio anno.
Ma l’evento vero sarà il 25 gennaio ossia le elezioni anticipate in Grecia. I sondaggi danno favorita la sinistra estrema di Syriza guidata da Alexis Tsipras. Il suo programma politico si è ammorbidito negli ultimi anni e non prevede più l’uscita dall’euro (del resto per un’economia che esporta poco l’uscita avrebbe pochi vantaggi) ma una ristrutturazione del debito ellenico per mettere fine alle politiche di austerity.
E’ probabile che nemmeno le elezioni chiariranno subito i dubbi. Anzitutto Syriza (o chiunque vinca) non è detto che avrà una maggioranza assoluta (anche se gli ultimi sondaggi accentuano la polarizzazione tra i due principali partiti il che potrebbe mutare il quadro elettorale). Ma anche se fosse una maggioranza, ci vorrà tempo per “pesare” il programma politico, anche alla luce delle ovvie contrattazioni in sede europea. Per ora i mercati sono in pensierosa attesa, come dimostrato dalla volatilità e dalle perdite dei listini azionari europei di questi primi giorni del 2015. Ma non scontano ancora uno scenario drammatico. Non ci sono stati infatti cedimenti nelle quotazioni, anche per i titoli di stato ellenici.
Non c’è dubbio però che finché questi due nodi non verranno risolti, sul mercato permarrà nervosismo e volatilità. Per chi non vuole rischiare e speculare, meglio rimanere ancora per un po’ in attesa degli eventi.