Entro il 1° dicembre 2014 oltre all’Irpef (per chi non ha il sostituto di imposta) vanno pagati anche l’acconto Irap (per chi ha un’attività in proprio), Ivie (l’imposta che colpisce gli immobili situati all’estero), Ivafe (investimenti finanziari oltre frontiera) e quello della cedolare secca sugli affitti.
Acconto Irpef
Se al rigo RN33 del modello Unico l’importo è almeno di 52 euro, si dovrà versare l’acconto Irpef. In particolare se è tra 52 e 257 euro si dovrà versare tutto entro il 1 dicembre usando il modello F24 (codice tributo 4034). Se invece l’importo è superiore a 257 euro si dovrebbe già aver versato la prima rata entro il 16 giugno (per gli studi di settore e i minimi prorogata al 7 luglio) e versare il rimanente ora.
Acconti Ivie e Ivafe
Per gli acconti Ivie e Ivafe si deve invece prendere a riferimento il valore della colonna 1 dei righi RW6 e RW7. Per definire se pagare con una o due rate le regole sono le stesse dell’Irpef.
Coloro che non hanno versato la scorsa estate la prima rata possono pagare ora tutto quando dovuto con una mini sanzione del 3,75% sull’importo di quanto si sarebbe dovuto pagare come prima rata, oltre agli interessi legali al tasso dell’1% annuo calcolati dalla scadenza della prima rata.
In caso in Unico sussistano crediti si possono detrarre dall’importo da versare. Inoltre se si ritiene che nel 2014 ( Unico 2015) si pagheranno meno imposte, si potrà calcolare l’acconto con il metodo previsionale. In questo caso però occorre fare attenzione perché se si paga meno si può incorrere in sanzioni.
In particolare con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge europea 2013-bis, con decorrenza 2014, non rientrano più nella base Ivafe (e quindi non sono da dichiarare) le partecipazioni detenute all’estero e i crediti (es. finanziamento soci) verso soggetti stranieri. Di fatto viene ulteriormente ribadito il fatto che la base imponibile dell’Ivafe deve corrispondere a quella dell’imposta di bollo applicata in Italia, principio per il quale già in precedenza erano stati sottratti all’ivafe l’oro e il contante in valuta estera. Coloro che quest’anno hanno pagato la tassa anche sulle partecipazioni estere potrebbero quindi utilizzare il metodo previsionale stante la minore tassazione del prossimo anno.
Per evitare di commettere errori, che possono avere pesanti ripercussioni, ti consiglio di leggere la guida sulla tassazione dei conti all’estero.