Nel periodo di maggiore turbolenza sui mercati finanziari c’era chi consigliava di investire nei porti sicuri, in particolare sui Bund tedeschi. Nei momenti più critici i rendimenti di molti titoli di Stato tedeschi, a breve e brevissima scadenza, sono arrivati addirittura sotto zero. Temendo (o speculando) la fine dell’euro, si acquistavano Bund nella speranza di venire rimborsati in marchi tedeschi rivalutati. Una pura e folle scommessa, come abbiamo scritto ai tempi su questo blog.
La situazione attuale sui mercati è invece totalmente diversa e rasserenata grazie ai primi e timidi segnali di ripresa, e soprattutto all’interventismo delle banche centrali. Questo non vuol dire che i problemi siano finiti, ma si nota come ci sia meno voglia di avventurarsi in speculazioni fini a se stesse. Lo spread fra il Btp e il Bund è ai minimi ed ha chiuso venerdì a 231 punti. Una diminuzione dovuta più all’aumento dei rendimenti dei Bund che alla riduzione dei tassi sul Btp decennale. Il rendimento del Bund decennale ha avuto un rialzo del 10% solo nell’ultimo mese, la scadenza a 5 anni è cresciuta addirittura ben oltre il 20%.
Il mercato quindi non è più disposto a ricevere rendimenti nulli o striminziti. Ma chi ai tempi ha investito in Bund, non solo ha incassato cedole prossime allo zero, ma ha soprattutto subito pesanti perdite sul capitale. Chi fosse ancora investito sui Bund ora si sta chiedendo che cosa fare, vendere o mantenere. Per la prima ipotesi convergono diversi elementi.
Inutile tenere titoli senza rendimenti. Meglio portare a casa la perdita e investire altrove. Del resto c’è ancora spazio affinché i prezzi dei Bund scendano ulteriormente. Nonostante i rialzi degli ultimi giorni (massimi da febbraio 2012) i tassi sul Bund a 10 anni sono ancora sotto la media degli ultimi 3 anni. Ma soprattutto il differenziale Bund tedesco e Tbond americano è ai massimi dal 2006, un livello che non trova giustificazione nei fondamentali delle due economie.
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Rimane comunque la lezione per chi crede al dogma dell’investimento sicuro e per chi ancora ritiene che non si possa perdere con le obbligazioni.