Da aprile il dollaro Usa ha ritrovato forza. È un condizione sostenibile ancora nei prossimi mesi e quanto dipende dalla debolezza dell’euro? E’ una domanda che si stanno facendo tutti gli operatori professionali e i piccoli traders del forex.
Quando le probabilità scontate dai futures sui Fed Funds hanno cominciato a includere il terzo rialzo di tassi da parte della Federal Reserve per il 2018 ed i tassi di interesse sul Treasury a 10 anni americano sono saliti sopra il 3%, il dollaro ha cominciato a mostrare la propria forza, riuscendo a prendere direzionalità da metà aprile all’inizio di maggio, per poi vivere una fase di consolidamento, causata da probabilità di un terzo rialzo di tassi in netta discesa. Dall’ultimo meeting del Fomc si scontano invece quattro rialzi di tassi.
Il biglietto verde ha dunque tentato delle ripartenze e, qualora i rendimenti del T Note 10 anni dovessero tornare sopra al 3% stabilmente, il movimento potrebbe divenire più interessante.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, il cambio eur-usd si trova al cospetto dei minimi battuti sul finire di maggio. In caso di estensione sotto i minimi e di superamento dell’area di 1,1450 il mercato potrebbe mostrare potenziali estensioni verso l’area di 1,1370 e di 1,1300.
Oltre alla politica delle banche centrali, ed in particolare della Fed, c’è un altro importante fattore che sta muovendo i mercati: la guerra commerciale con i dazi annunciati da Trump. E’ quindi importante capire quali sono le valute più esposte al rischio guerra commerciale.
Lo yuan cinese su tutti, che è stato svalutato dalla Pboc per mitigare gli effetti dei dazi e recuperare competitività internazionale, ma sul quale adesso l’attenzione è rivolta ad un tentativo di stabilizzazione per evitare svalutazioni eccessive ed in generale le divise dei paesi emergenti.
Oltre il dollaro
Oltre al dollaro, quali sono le valute che possono apprezzarsi in questa congiuntura di tassi e politica internazionale? In sostanza, su quali divise è più interessante puntare da qua a fine anno?
Difficile oggi lavorare con orizzonti temporali così lunghi in analisi data la forte incertezza che sta caratterizzando i flussi di capitale. In linea generale i differenziali di tasso tra dollaro americano e le altre divise potrebbero tornare ad essere un buon market mover (pro dollaro) e presteremmo attenzione a potenziali rafforzamenti di yen e franco svizzero, soprattutto in caso di storno delle borse.
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