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Come investire i risparmi

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Andare in pensione 5 anni prima: sogno o possibilità reale?

Posted on 15/10/202504/10/2025 by Luca

Capita a molti, intorno ai 60 anni, di pensare: “Mi mancano ancora 5 o 6 anni alla pensione, ma non ho più voglia di lavorare. Posso smettere prima?”
È una domanda che i consulenti finanziari ricevono sempre più spesso. La risposta? Non è semplice, ma con la giusta pianificazione può diventare realtà.

Il primo passo: conoscere la propria pensione futura

«Il punto di partenza – spiega Giovanni Setti, consulente finanziario autonomo – è analizzare la propria storia contributiva tramite l’estratto conto Inps. Solo così si può stimare quanto sarà l’assegno pensionistico se si smette a 67 anni (o 64 in certi casi) e confrontarlo con l’ipotesi di anticipare di 5 o 6 anni».

La buona notizia è che l’impatto sul futuro assegno non è drammatico: in media la riduzione è intorno al 10%, perché la maggior parte dei contributi è già stata versata.

Quanti soldi servono davvero?

La domanda chiave è: quale capitale serve per “traghettare” i 5-6 anni senza reddito da lavoro?
Secondo Setti, una cifra minima ragionevole è 250mila euro, assumendo spese familiari di circa 2mila euro al mese.
Naturalmente, molto dipende dallo stile di vita, dalle entrate alternative e dal patrimonio complessivo.

Andrea Zanella, anche lui consulente finanziario, racconta:

«Partiamo da una simulazione a rendimento zero per capire se i risparmi bastano. Se non è fattibile, inseriamo scenari con rendimenti attesi al 2-3%. Sopra il 4% le probabilità di successo calano: significa che il piano è troppo rischioso».

pensione anticipata

I rischi da considerare

Smettere di lavorare prima non è privo di rischi. I principali sono:

  • Normativi: possibili cambi di legge sulle pensioni.
  • Finanziari: volatilità dei mercati, rischio sequenza (dover vendere nei momenti peggiori).
  • Di liquidità: dover intaccare troppo presto il capitale.

Una pianificazione accurata e un portafoglio bilanciato aiutano a ridurre gran parte di questi rischi.

Le strategie possibili

Chi vuole anticipare la pensione deve gestire con attenzione la fase di transizione. Alcuni esempi:

  • Approccio ultra-conservativo: mantenere la liquidità e usare i risparmi. Ma in 5 anni, senza rendimento, un capitale di 250mila euro si riduce a circa 130mila.
  • Obbligazioni a scadenza: investire in titoli di Stato con diverse scadenze. Con rendimenti medi netti del 2-2,5%, dopo 5 anni il capitale residuo potrebbe essere di circa 156mila euro.
  • Strategia mista: combinare bond a breve e lungo termine, magari con certificati condizionatamente protetti. In questo caso, il capitale potrebbe arrivare a circa 166mila euro.
  • Inserire azioni o oro: scelta più rischiosa, con rendimenti potenzialmente alti ma anche grande incertezza (su 5 anni l’azionario può anche perdere).

 

📊 Simulazioni di prepensionamento (capitale iniziale 250.000 €)

Scenario Rendimento annuo Capitale dopo 5 anni Note
Nessun investimento 0% ≈130.000 € Il capitale si dimezza, consumo puro
Obbligazioni scalettate 2–2,5% ≈156.000 € Portafoglio prudente, titoli governativi area euro
Strategia mista (bond + certificati) 3–3,5% ≈166.000 € Più rendimento, ma anche maggiore rischio
Inserimento azionario/oro Variabile Imprevedibile Alto potenziale ma rischio elevato di perdita

Prepararsi per tempo

Non sono solo i sessantenni a pensarci. Sempre più trentenni e quarantenni chiedono ai consulenti un piano di accumulo con un obiettivo preciso: smettere di lavorare prima.

Il messaggio è chiaro: per rendere realistico il sogno del pensionamento anticipato bisogna partire molto presto, conoscere bene le proprie risorse e costruire una strategia personalizzata.

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