Il trasferimento titoli è un’operazione che può aver importanti effetti, è fondamentale conoscere come funziona e come evitare costi e tasse.
Leggo spesso i quesiti posti agli esperti del Sole 24 Ore perché c’è sempre molto da imparare anche su dettagli relativi a risparmio, tasse, assicurazioni etc. Mi ha colpito però l’evidente errore in una risposta apparsa sul numero del 30 ottobre.
Questa la domanda del lettore: “Vorrei avere ragguagli sulla correttezza della procedura adottata da una banca che – nel trasferimento di un conto corrente e e relativo dossier titoli provenienti da due distinte banche online, intestati solo a me e confluiti in un nuovo conto corrente e dossier titoli, cointestati con le mie due figlie – ha venduto Btp e poi li ha ricomprati sul mercato, ai prezzi correnti, senza alcun preavviso e senza alcuna autorizzazione. Questa operazione mi ha procurato una perdita economica e una rilevante minusvalenza, e chiedo se posso fare reclamo”.
L’esperto ha trovato anomala la procedura e ha consigliato il cliente di approfondire gli ordini che erano stati impartiti per valutare il reclamo. Ma non c’è nulla di anomalo in quanto fatto dalla banca anche se l’esperto potrebbe esser tratto in inganno dal fatto che quanto scrive il richiedente lascia intendere che ci sia stata una effettiva compravendita.
Vediamo di chiarire. Il trasferimento del dossier titoli tra una banca a un’altra consente di non dover vendere e riaquistare i titoli sulla nuova banca. E’ un’operazione che facilita lo spostamento del conto e quindi la concorrenza e da tempo il legislatore ha spinto per soluzioni che semplifichino, stabilendo per es. i termini massimi per il trasferimento.
Ma si può parlare di vero trasferimento solo se l’interstazione del dossier di partenza e di arrivo coincide. In tal caso la nuova banca caricherà i titoli recependo il valore di carico dall’altro Istituto e il cliente si troverà in una situazione fiscalmente neutra.
Diverso il caso, che è anche quello nella lettera, in cui i dossier non coincidono. Qui fiscalmente la nuova banca dovrà utilizzare come valore di carico quello del giorno. La differenza tra nuovo e vecchio prezzo di carico costituirà una plusvalenza o una minusvalenza fiscale.
Non è solo la normativa a definire questa regola, basta la logica. I titoli sono stati acquistati nel caso in questione solo dal padre. Trasferirli allo stesso valore su un dossier intestato anche alle figlie avrebbe creato un’anomalia fiscale perché queste avrebbero avuto un valore di carico diverso da quello effettivo. Le figlie infatti sono entrate in possesso dei titoli solo al momento del trasferimento non dell’acquisto originario.
La vicenda ci insegna che occorre far attenzione al trasferimento dei titoli. Il trasferimento è fiscalmente neutro e senza costi solo se il dossier è parimenti intestato. Altrimenti genera conseguenze sia fiscali e di costi (il trasferimento non è più gratuito per legge, le condizioni dipendono poi dalla singola banca).