Da mesi si parla della disclosure fiscale vale a dire l’intervento legislativo teso a far rientrare i capitali illegalmente detenuti all’estero (non solo il rimpatrio dei capitali in Svizzera come spesso superficialmente si sintetizza, ma in qualsiasi stato estero).
Dalle stime di Banca d’Italia sono circa 100.000 i contribuenti italiani potenzialmente interessati per una cifra di circa 200 miliardi di euro.
La voluntary disclosure consente al contribuente italiano che detiene attività economiche e finanziarie all’estero non dichiarate al Fisco di regolarizzarle pagando oltre ad eventuali imposte dovute, sanzioni ridotte rispetto a quelle che pagherebbe in caso di violazione rilevata dall’agenzia delle entrate.
Già a inizio anno, con il Decreto Legge 4 del 29 gennaio 2014, si è cercato di dare una disciplina sul tema del rientro dei capitali. Ma il Decreto si è arenato su diversi punti, dai rischi penali per il contribuente e il professionista che lo assiste, all’applicazione delle norme sull’antiriciclaggio, alle sanzioni e alla complessità della procedura.
Il Dl 4/2014 non è stato infine convertito in legge entro la fine di marzo.
Per questo è ora allo studio di Governo e commissione parlamentare un nuovo testo legislativo per il rimpatrio dei capitali. Il Governo nel Def ha sancito i tre punti cardini che dovrà seguire la legge:
- il rientro dei capitali resta prioritario per i fondi che ne possono derivare;
- deve essere attivato entro settembre;
- deve avvenire senza sconti sulle imposte.
- semplificazione della modulistica e della procedura per la determinazione del reddito prodotto dalle attività estere, allegerendo quindi il percorso amministrativo
- la forfettizzazione (‘aliquota forfettaria) delle imposte e delle sanzioni dovute, in particolare per importi compresi entro una certa soglia. Mentre si faranno pesare meno le sanzioni sui contribuenti che decidono di mettersi in regola con il Fisco, rimane in discussione la riduzione delle imposte. Ma oltre alle indicazioni contrarie del Governo, un’eventuale sconto sulle imposte potrebbe configurarsi come un condono fiscale e trovare opposizione in sede comunitaria
- l’estensione della copertura penale a tutti i reati fiscali (e non solo per omessa o infedele dichiarazione) e per tutti gli eventuali concorrenti nel reato, tutelando inoltre i professionisti che assistono i loro clienti nella procedura di rimpatrio
Si punta inoltre a pervenire ad un unico testo di legge che riguardi sia il rientro dei capitali che l’autoriciclaggio, in modo da armonizzare le due normative e rendere chiaro i rischi di chi non aderirà alla disclosure.
L’obiettivo quindi è rendere operativa la procedura di rimpatrio entro settembre. Nell’attesa puoi trovare alcune soluzioni legali per effettuare il rientro dei capitali.